E’ una fotografia più ombre che luci quella scattata dal “Rapporto Bes 2022″, presentato ieri dall’Istat dal quale emerge che oltre un terzo delle famiglie italiane nel 2022 ha visto peggiorare la propria situazione economica: la quota del 35,1 per cento di famiglie che dichiarano di stare peggio dell’anno precedente. Cresce anche il numero di persone che dichiarano di arrivare alla fine del mese con grande difficoltà ( 9,1% dall’8,2 del 2019)
BES, peggiora situazione economica
Alta percentuale di NEET, basso tasso di occupazione e rischio povertà collocano l’Italia al di sotto della media europea: questo il quadro generale dal quale emerge che la maggior parte degli indicatori del Bes disponibili per il confronto con la media dei paesi europei (Ue27) mostra una situazione peggiore per il nostro Paese. Si tratta – viene spiegato – in particolare di alcuni indicatori dei domini Istruzione e formazione e Lavoro e conciliazione dei tempi di vita.
Allarme NEET-lavoro-povertà
Tra questi la quota di giovani di 15-29 anni che si trovano al di fuori del contesto di istruzione e non sono occupati (NEET), che in Italia raggiunge il 19,0% rispetto all’11,7% della media Ue27, e la quota di persone di 30-34 anni che hanno completato un’istruzione terziaria, il 27,4% in Italia e il 42,8% in media Ue27. Per il lavoro, il tasso di occupazione italiano nel 2022 è di circa 10 punti percentuali più basso rispetto a quello medio europeo (74,7%), con una distanza particolarmente accentuata tra le donne (55,0% in Italia rispetto a 69,4% per la media Ue27). Lo svantaggio dell’Italia nel contesto dell’Ue27 si rileva, inoltre, in alcuni indicatori di Benessere economico aggiornati al 2021, tra cui il rischio di povertà e la grande difficoltà ad arrivare a fine mese, o al 2020, come la disuguaglianza del reddito netto.
Il Rapporto individua progressi, rispetto al periodo pre-Covid del 2019, più diffusi nei domini sicurezza, qualità dei servizi e lavoro e conciliazione dei tempi di vita dove oltre il 72% degli indicatori migliora rispetto al 2019.
Mercato del lavoro, i numeri
Nel 2022, il mercato del lavoro mostra un generale miglioramento rispetto all’anno precedente: gli occupati di 20-64 anni aumentano di 538mila unità (+2,5% rispetto al 2021), il tasso di occupazione aumenta e supera i livelli del 2019 recuperando pienamente il crollo registrato nel 2020 (tra le persone di 20-64 anni è il 64,8%; +2,1 punti percentuali rispetto al 2021). Tra i giovani (20-34 anni), il tasso di occupazione è pari al 56,2% e registra la crescita più intensa (+3,5 punti sul 2021), superando i livelli pre-pandemia (era 53,3% nel 2019).
Quanto al reddito lordo disponibile delle famiglie consumatrici è aumentato rispetto all’anno precedente. Il forte aumento della spesa per consumi finali ha rafforzato il trend di discesa della propensione al risparmio, che è scesa a livelli inferiori rispetto al periodo pre-pandemico.