Nel 2021 circa due milioni di famiglie si trovano in una situazione di povertà assoluta, ossia più del doppio rispetto al 2005. E’ quanto rileva il primo Rapporto Disuguaglianze, “Crescere in Italia, oltre le disuguaglianze”, presentato da Fondazione Cariplo, sottolineando che “da decenni la nostra società ha vissuto grandi trasformazioni e al contempo l’area della povertà è cresciuta in maniera molto importante”.
Disuguaglianze in aumento
.Tra i dati illustrati, l’incremento dell’indice Gini, che misura la diseguaglianza di una distribuzione: se infatti in Italia nel 2021 l’indicatore sui redditi prima del welfare era al 44,4%, al di sotto del 48% dell’Europa nel suo complesso, negli anni ‘l’aumento della disuguaglianza dei redditi è stato importante: l’indice di Gini era pari a 35,4% nel 1980, salito a 42,6% nel 2000 e a 44,4% nel 2021′.
In tale contesto – spiega il Rapporto – il percorso di istruzione obbligatoria fatica purtroppo da solo a svolgere il ruolo di ascensore sociale per i gruppi di studenti più svantaggiati, contribuendo anzi a sedimentare le disuguaglianze iniziali di apprendimento che derivano dai diversi background socioeconomici.
Disastro scuola
Il crescere in un certo contesto sociale tende infatti a influenzare fin dai primissimi anni di vita le attitudini delle persone e questo si evidenzia sempre più precocemente, a partire dai bambini della scuola materna. Questo condiziona gli apprendimenti ma, in modo più profondo, condiziona lo sguardo su di sé e sul mondo: il 55% dei ragazzi che crescono in centro pensano di andare all’estero; fra chi cresce in periferia solo il 29%.
Obiettivo da perseguire e sostenere, dunque, la “mobilità sociale” con opportuni interventi per garantire la rimozione degli ostacoli che non la permettono, contrastando la disuguaglianza di opportunità. Preoccupano le fragilità che “si propagano e si sommano: il rapporto spiega che esiste una compresenza tra diverse forme di esclusione e di “povertà” che toccano varie dimensioni della vita delle persone; laddove il livello di studio è più alto la popolazione presenta delle condizioni di salute generale migliori. Ma allo stesso tempo oggi in Italia solo l’8% dei giovani con genitori senza un titolo superiore ottiene un diploma universitario (22% la media Ocse)”.
Cosa fare?
“Da anni assistiamo a una frammentazione crescente che crea un divario di futuro e di prospettiva di vita: è in questo spazio che perdiamo il potenziale umano di tanti ragazzi, di tanti lavoratori, di tanti cittadini del domani. Davanti a questo la Fondazione Cariplo, che da sempre investe sulle potenzialità delle persone e sui legami di comunità, vuole mettersi in dialogo con gli altri soggetti che possono contribuire al contrasto della disuguaglianza. Si tratta di una sfida che impegna noi, i soggetti dell’economia, gli attori istituzionali e le organizzazioni non profit per individuare nuove modalità di intervento, che aiutino in modo consapevole ed efficace a ricucire i legami delle nostre comunità, da cui dipende il futuro delle nostre persone e delle nostre istituzioni”, ha dichiarato Giovanni Fosti, Presidente Fondazione Cariplo
“Se vogliamo scardinare la dinamica dove chi ha poche opportunità è destinato ad averne sempre meno non possiamo attendere che siano proprio queste persone a prendere l’iniziativa, ma dobbiamo deliberatamente e tenacemente “andare a cercarle”. In altre parole, siamo convinti che davanti a questa disuguaglianza di possibilità sia necessario passare da un atteggiamento di attesa a uno di iniziativa. Questo atteggiamento proattivo emerge come un metodo necessario di fronte a una disuguaglianza di futuro sempre più pericolosa per le nostre persone, per il nostro Paese e per la nostra democrazia, e rappresenta la chiave di volta per liberare potenzialità e offrire occasioni di crescita realmente accessibili“, conclude Fosti.