Il mattone è sempre un investimento sicuro

Nonostante pandemia, prima, e condizioni macroeconomiche in peggioramento, dopo, l’acquisto di un’abitazione per motivo di investimento resta molto apprezzato dagli italiani

Lo scenario economico si è sicuramente deteriorato da inizio anno, quando l’inflazione era in crescita – ma senza l’impennata osservata a partire dallo scoppio del conflitto in Ucraina – e le previsioni per i rialzi dei tassi erano più contenute rispetto ad oggi. Nonostante ciò, il mercato immobiliare italiano continua a mostrare una certa vivacità. A sostenere la domanda è in molti casi ancora l’acquisto per investimento, con gli italiani che credono che il mattone sia un investimento sicuro e un bene rifugio sul quale investire anche la maggior parte dei propri risparmi.

Trend compravendite in crescita

Il numero di compravendite di abitazioni è cresciuto ancora nel primo quadrimestre 2022, ma con minore intensità: a giudizio del 54,2% degli operatori immobiliari Fimaa – Federazione italiana mediatori agenti d’affari, aderente a Confcommercio-Imprese per l’Italia – è stabile sui livelli dell’ultimo quadrimestre del 2021. Ciò avviene per due motivi: la domanda per acquisto che è percepita ancora dinamica – come nel 2021 – dal 56,3% di agenti immobiliari, e la quantità di offerta in vendita che viene percepita in riduzione dal 51,2%.

È utile ricordare che nel 2021 il mercato residenziale italiano ha registrato 748.523 transazioni, confermando il trend positivo registrato a partire dal 2014, interrotto solo dal dato negativo registrato nel 2020 (-7,7%), secondo il Rapporto immobiliare residenziale realizzato dall’Osservatorio del mercato immobiliare dell’Agenzia delle Entrate in collaborazione con Abi, l’Associazione bancaria italiana. L’incremento delle compravendite nello scorso anno si è verificato in una misura molto simile in ogni area territoriale del paese, superando ovunque il 30% rispetto al 2020 e il 20% rispetto al 2019.

Perché si compra un immobile?

Il mercato, secondo i dati raccolti da Fimaa, è ancora trainato dalle agevolazioni (estese fino a tutto il 2022) per i giovani con meno di 36 anni (esenzione imposte e mutuo fino al 100%). Queste sono seguite dagli acquisti per investimento (23,4%), che si mantengono quindi uno dei principali motivi che spingono gli italiani ad aprire il portafoglio per il mattone. Al terzo posto con il 20,3% dei giudizi sono indicati i tassi di interesse sui mutui, ritenuti ancora competitivi (questi tre item hanno ottenuto il 69,3% di risposte). Tra le motivazioni più marginali ci sono: gli investimenti in immobili da parte degli stranieri, i processi di sostituzione della prima casa, i prezzi ritenuti ancora competitivi, l’interesse per i centri storici.

Tra i punti di debolezza del mercato, la ricerca fa emergere (in ordine decrescente): le preoccupazioni per le attese di rialzo dei tassi di interesse sui mutui e per la guerra in corso tra Russia e Ucraina; le caratteristiche dell’offerta ritenuta non più abbondante come in passato e che fatica, talvolta, a soddisfare la domanda; la preoccupazione per l’aumento delcjentla tassazione immobiliare con l’annunciata riforma degli estimi; il rincaro dei prezzi delle materie prime che genera rialzi nei prezzi delle abitazioni nuove.

Il mattone è sempre un investimento sicuro

L’acquisto per investimento è un trend tipico del settore e i numeri degli ultimi anni mostrano una certa omogeneità. L’Ufficio Studi del Gruppo Tecnocasa ha analizzato le compravendite realizzate dalle agenzie presenti sul territorio nazionale. Nel 2021 il 16,4% degli acquisti è stato realizzato per investimento, percentuale sostanzialmente stabile rispetto al 2020, ma in calo rispetto al 2019 quando si attestava al 17,9%. “L’arrivo della pandemia ha infatti rallentato le compravendite su questo segmento, frenando sia gli acquisti per mettere a reddito sia quelli per l’avviamento di attività turistiche come B&B e case vacanza”, si legge nell’analisi degli esperti.

Negli ultimi 10 anni le percentuali di acquisto per investimento si sono mantenute all’interno di un intervallo compreso tra il 16% e il 18% sul totale delle compravendite, si tratta di un’oscillazione contenuta che evidenzia come la componente “investimento” sia sempre ben presente nel panorama immobiliare italiano.

Prendendo in considerazione solamente le grandi città italiane, la quota media di acquisti per investimento è più alta e si attesta al 23,2%. Ad acquistare per investimento sono prevalentemente coppie e famiglie che compongono il 73,1% sul totale degli acquirenti, mentre è single il 26,9% degli investitori. La maggior parte degli acquisti per investimento avviene in contanti (82,1%), mentre solo il 17,9% degli investitori ricorre al credito bancario.