G20 Venezia: ecco cosa ha deciso dalla tassa sulle multinazionali agli shock futuri

Cosa è stato deciso sulla nuova tassa che colpirà le multinazionali: le decisioni prese al G20 di Venezia

Il G20 di Venezia, riunitosi il 9-10 luglio, ha dato l’atteso via libera finale alla tassa minima sulle multinazionali, una proposta fortemente caldeggiata dalla Presidenza Biden in USA e sostenuta dai membri OCSE, che lo scorso 1° luglio hanno siglato un impegno in tal senso. Il sistema si fonda su due pilastri: tassare le multinazionali in ogni paese in cui operano e realizzano profitti; imporre un’aliquota minima del 15% sulle entrate generate. L’applicazione di un’aliquota minima si tradurrà in circa 150 miliardi di dollari di entrate fiscali globali aggiuntive all’anno, ma l’OCSE ha calcolato che le tasse aggiuntive potrebbero anche arrivare a 240 miliardi.

Ecco cosa ha detto il G20

“Dopo molti anni di discussioni e sulla base dei progressi compiuti l’anno scorso, abbiamo raggiunto uno storico accordo su un sistema fiscale internazionale più stabile ed equo”, è stato spiegato.

“Sosteniamo gli elementi chiave dei due pilastri sulla riallocazione degli utili delle imprese multinazionali ed un’imposta minima globale effettiva”, come stabilito dall’accordo siglato in sede OCSE da 130 Paesi, rappresentativi del 90% del PIL mondiale.

“Facciamo appello all’Inclusive Framework  dell’OCSE/G20 per affrontare rapidamente le questioni rimanenti e finalizzare gli elementi di progettazione” del nuovo sistema.

Arriva la task force contro le pandemie

Un altro grande risultato è la task force contro le possibili future pandemie. “Sosteniamo la formazione di una task force formata da Banca Mondiale, Organizzazione Mondiale della Sanità, Fondo Monetario Internazionale ed Organizzazione Mondiale del Commercio sui vaccini, le terapie e la diagnostica COVID19 per i paesi in via di sviluppo”.

“Riconoscendo l’urgente necessità di essere meglio preparati per le future minacce per la salute”, afferma il G20 “ci impegniamo, lavorando insieme alle istituzioni finanziarie internazionali ed ai partner, in particolare l’OMS, a sviluppare proposte di finanziamento sostenibile per rafforzare la futura preparazione e risposta alle pandemie e per migliorare la governance internazionale e il coordinamento tra i responsabili delle politiche sanitarie e finanziarie globali”.

Digitalizzazione e clima

“La trasformazione digitale ha il potenziale di aumentare la produttività, rafforzare la ripresa e contribuire ad una prosperità diffusa e condivisa”, sostiene il G20, offrendo l’appoggio ad una policy condivisa sul tema.

Il G20 poi si impegna a “rafforzare il monitoraggio dei rischi globali attraverso un’integrazione sistematica di clima, salute e altri rischi, per migliorare la progettazione futura delle politiche” e “coordinare da vicino gli sforzi per migliorare la resilienza contro shock futuri, comprese pandemie, disastri naturali e rischi di cambiamento climatico fisico e di transizione”.