DEF, la guerra affonda la ripresa: Pil al 3,1%, deficit al 5,6%

Il governo fissa la crescita del Pil programmatico al 3,1%, in forte calo rispetto al 4,7% scritto nella Nadef. La bozza del documento.

La guerra in Ucraina affonda il Pil, trascinandolo al 2,9%. Il governo, nella bozza del DEF atteso oggi in Cdm, fissa la crescita del Pil programmatico al 3,1%, in forte calo rispetto al 4,7% scritto nella Nadef.

“L’impatto sul PIL delle misure che saranno adottate in aprile è stimato pari a 0,2 punti percentuali di PIL nel 2022 e 0,1 nel 2023 – viene spiegato – Di conseguenza, il tasso di crescita del PIL previsto nel quadro programmatico è pari al 3,1 per cento nel 2022 e al 2,4 per cento nel 2023”.

Il governo “ha deciso di confermare l’obiettivo di rapporto tra deficit e PIL del DPB (5,6 per cento del PIL) e di utilizzare il risultante margine di 0,5 punti percentuali di PIL (circa 9,5 miliardi) per finanziare un nuovo provvedimento, da finalizzare nel mese di aprile”.

Ad aprile nuove misure

Un decreto di 9,5 miliardi da finanziare ad aprile, probabilmente subito dopo il via libera al Def, atteso per oggi. Di questi 9,5 miliardi, 4,5 mld andranno a rifinanziare il decreto legge 17/2022 contenente misure urgenti sui costi dell’energia e il rilancio delle politiche industriali, i restanti 5 mld saranno destinati a quattro ordini di interventi:

  • contenimento prezzi dei carburanti e del costo dell’energia;
  • l’aumento delle risorse necessarie a coprire l’incremento dei prezzi delle opere pubbliche;
  • l’incremento dei fondi per le garanzie sul credito;
  • ulteriori misure che si rendano necessarie per assistere i profughi ucraini e per alleviare l’impatto economico del conflitto in corso in Ucraina sulle aziende italiane.