Non passa l’esame del Consiglio dei Ministri il Decreto Concorrenza, uno dei pezzi forti al vaglio ieri sera del governo Meloni, che ha approvato invece nuove misure di sostegno al caro energia a favore di famiglie ed imprese (4,9 miliardi stanziati contro i 20 miliardi dell’ultimo decreto aiuti) e l’attesissima riforma degli appalti firmata Salvini, oltre ad una serie di proroghe di natura fiscale.
Ma quali sono i motivi che hanno bloccato il dl concorrenza? Il ddl Concorrenza è un decreto che si compone di 11 articoli, tutti finalizzati a rendere il mercato più concorrenziale, Una riforma largamente attesa ed anche prevista dal Piano nazionale di ripresa e resilienza che fissa anche una data ultima per l’approvazione del provvedimento entro la fine dell’anno.
I decreto spazia dalle reti elettriche agli ambulanti, passando per i contatori intelligenti ed i saldi. E proprio sulla liberalizzazione dei saldi si è inchiodato il decreto in questione, in cui manca anche i riferimento ai limiti del 5G, ma a decretare i blocco definitivo è stata la mancata copertura di alcune disposizioni in materia id energia.
Stop sulla liberalizzazione dei saldi
Fra le norme più contestate del ddl Concorrenza la liberalizzazione dei saldi, che sarebbero stati sottratti alla competenza esclusiva delle Regioni, che attualmente fissano i periodo dell’anno in cui si possono svolgere. Una misura contestatissima da parte delle associazioni di categoria – Confesercenti e Confcommercio – che avrebbe portato ad una sostanziale liberalizzazione die saldi e ad offerte promozionali a ridosso dei saldi e di tipo competitivo.
“Apprendiamo con soddisfazione, dalle agenzie di stampa, che il Ministero per le Imprese e il Made in Italy ha assicurato che nel DDL Concorrenza non ci sarà la norma sulla deregulation totale dei saldi, per favorire un confronto preventivo con le associazioni di categoria e le Regioni”, commenta Confesercenti, aggiungendo “ci sembra la scelta giusta: le vendite di fine stagione sono un evento utile ai consumatori e alle piccole imprese del commercio, dal valore di circa 8 miliardi di euro l’anno. Cancellarli avvantaggerebbe solo le attività di dimensioni maggiori, dalla Grande Distribuzione alle piattaforme on line, che hanno la possibilità di investire somme cospicue nella promozione”.
Spariscono anche i limiti del 5G
Sparisce nella bizza anche il riferimento all’innalzamento die limiti del 5G,che è stata sollevata dagli operatori in varie occasioni, ma non passa perché impopolare a livello locale. Ad opporsi sarebbe stata soprattutto la ega.
Potenziamento della rete elettrica e contatori intelligenti
Nel provvedimento entrano anche delle misure per il mercato elettrico. Una disposizione prevede il potenziamento e la pianificazione dello sviluppo della rete elettrica nazionale, che include investimenti da realizzare entro tre anni e la comunicazione obbligatoria ad ARERA degli interventi infrastrutturali da effettuare nei prossimi 10 anni.
Un’altra disposizione prevede la promozione dei contatori intelligenti per favorire il risparmio energetico e assicurare il contenimento del prezzo dell’elettricità, in linea con il raggiungimento degli obiettivi fissati dal PNRR.
Risolta la quesitone ambulanti
Uno dei punti più controversi riguardava le licenze per gli ambulanti, che proprio come le concessioni balneari contrastavano con la direttiva Bolkestein e rischiavano di lasciare campo libero ad una procedura d’infrazione contro l’Italia. La disciplina ora introdotta dal ddl concorrenza prevede l’assegnazione di licenze tramite gara, salvaguardando però gli interessi degli attuali concessionari, delle micro-imprese e dei lavoratori.
Per le gare è stato fissato un numero massimo di concessioni intestate allo stesso operatore all’interno dello stesso mercato, Nel frattempo, le concessioni già rilasciate saranno prorogate fino al 31 dicembre 2024.