Caos Alitalia, nodo CIGS: il piano del Governo

Non si fermano le proteste dei lavoratori e il dossier si fa sempre più complicato. Oggi incontro al Ministero del Lavoro persbloccare una situazione sempre più caotica.

Far slittare di qualche settimana il decollo di Italia Trasporto Aereo con il duplice obiettivo di “placare i dipendenti di Alitalia e trovare un accordo con i sindacati sull’avvio della newco e sulla chiusura della vecchia compagnia”. Nelle scorse ore, a riportare l’ipotesi il Corriere della Sera, definendola comunque “estrema” ma “che gira tra i ministeri competenti da alcuni giorni”,  a testimonianza – qualora ce ne fosse bisogno – della complessità del dossier.

 

ITA, rischio falsa partenza?

Al momento, viene chiarito, è solo una opzione anche piuttosto scomoda visto che metterebbe non poco in imbarazzo  il Governo Draghi nei confronti di Bruxelles. Tradotto: ci si muove su un terreno minato. E Roma lo sa. 

Allo stato, il prossimo 14 ottobre Alitalia – da oltre quattro anni in amministrazione straordinaria – spegnerà ufficialmente i motori per passare il testimone,  il giorno successivo, il 15 ottobre, a Italia Trasporto Aereo, che ha ottenuto il via libera da Bruxelles su una parola d’ordine, “discontinuità”, vero e proprio mantra per tutti i mesi delle intense e complicate trattative con Roma. 

 

Commissari a Governo, prolungare CIGS

Intanto, nei giorni scorsi è arrivato l’alert dei Commissari. “Siamo alla vigilia di un rischio concreto e probabile di blocco delle operazioni, con tutte le conseguenze che questo comporterebbe”.

Lo scrivono nella lettera che Gabriele Fava, Giuseppe Leogrande e Daniele Santosuosso hanno inviato ai tre Ministeri competenti sul dossier della vecchia compagnia di bandiera — Sviluppo economico, Lavoro, Infrastrutture e Mobilità sostenibili — lo scorso 25 settembre, fatta però circolare tre giorni dopo – mettendo nero su bianco criticità e preoccupazioni, insieme alla richiesta di prolungare la cassa integrazione per i lavoratori Alitalia per più di un anno, legandone la durata al piano industriale di Ita, dunque al 2025, accogliendo così le richieste dei Sindacati.

Un’ estensione da effettuarsi anche “mediante la ridefinizione dei propri orientamenti interpretativi ovvero la promozione degli adeguati interventi normativi”.

 

Il Piano del Governo

 

Non si  fermano, infatti, le proteste dei migliaia di lavoratori Alitalia con i Sindacati che chiedono alla newco di rimettersi al tavolo delle trattative per negoziare il nuovo contratto di lavoro con la richiesta di estendere la cassa integrazione al 2025, ultimo anno del primo piano industriale di Ita, mentre il Governo cerca la sintesi, lavorando ad una bozza di mediazione che dovrebbe essere svelata questa mattina nell’incontro in programma al Ministero del Lavoro. Con grande probabilità il punto di caduta potrebbe essere un’estensione più lunga di un anno, ma non fino al 2025.