Bonus 150 euro ai più fragili: a chi spetta e come averlo

Il decreto Aiuti ter stanzia risorse per pagare un nuovo bonus una tantum alle categorie più fragili colpite dagli effetti dell'inflazione e dal caro-bollette.

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Redazione

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Il decreto Aiuti Ter appena varato dal Governo Draghi, contro la crisi economica innescata dal caro bollette e dall’inflazione, porta con sé un’atra dote per i più fragili: il bonus una tantum di 150 euro. Una misura che si propone di sostenere le famiglie più fragili contro gli effetti dell’inflazione e del caro-bollette.

Il bonus 150 euro fa parte delle misure contenute nel terzo decreto aiuti, che stanzia complessivamente 14 miliardi dui euro. Il Ministro dell’Economia Daniele Franco ha tenuto a rimarcare “questo è l’ottavo decreto, abbiamo stanziato finora 52 miliardi e diventano 66 con questo. Per l’energia avevamo dedicato 33 miliardi, con i 10 che aggiungiamo oggi diventano 43”.

Ma vediamo di cosa si tratta e chi potrà ricevere questo nuovo bonus.

Un altro contributo in busta per dipendenti

Proprio come avvenuto per il bonus 200 euro erogato la scorsa estate, il bonus di 150 euro è un contributo che viene pagato in busta paga.

Il bonus è riconosciuto a tutti i lavoratori dipendenti, che a novembre avranno ricevuto una retribuzione non superiore a 1.538 euro ed ai pensionati e lavoratori autonomi che dichiarano redditi inferiori a 20mila euro lordi annui.

Per la categoria dei dipendenti si stima un impegno di circa 1 miliardo per circa 6,7 milioni di beneficiari, mentre ai pensionati andranno poco più di 1,2 miliardi.

Le altre categorie

L’INPS provvederà ad erogare il contributo sociale anche ai lavoratori stagionali, a tempo determinato e intermittenti, che abbiano svolto la prestazione per almeno 50 giornate nel 2021.

Sarà poi pagato ai lavoratori domestici, a chi percepisce indennità di disoccupazione agricola, ai co.co.co, dottorandi e assegnisti, lavoratori di Sport e Salute Spa, lavoratori dello spettacolo, con reddito fino a 20 mila euro.

Bonus riconosciuto anche a nuclei familiari dei percettori del Reddito di cittadinanza. Per questo gruppo di beneficiari è previsto lo stanziamento di  232,5 milioni nel 2022 e 371,7 milioni nel 2023.

Il bonus è riconosciuto anche ai lavoratori autonomi e professionisti, ma dal momento che non hanno ancora ricevuto il precedente bonus di 200 euro, per il quale è stato istituito apposito fondo ad hoc presso il Ministero del lavoro, questo decreto interviene incrementando quel fondo e quindi l’importo del bonus che riceveranno le categorie coinvolte.  La dotazione del Fondo di 600 euro viene incrementata di 412,5 milioni di euro per l’anno 2022.

22 milioni di persone coinvolte

Si stima che il nuovo contributo sociale possa interessare una platea di 22 milioni di persone, inclusi gli incapienti. Ai soggetti interessati verrà dato un contributo di 150 euro, netti da imposta, nei mesi di novembre e dicembre.

La platea è la stessa del precedente bonus, solo differisce la soglia di reddito entro la quale percepirlo (20mila euro anziché 35mila) ed ovviamente l’importo del bonus stesso (150 euro e non 200 euro).