Bollette luce e gas giù del 10%: prima volta dopo 18 mesi

Spesa annuale per la bolletta gas sarà comunque di 1.652 euro (+72%), 948 euro per la luce (+83%).

Nonostante nuovi record al rialzo dei prezzi all’ingrosso registrati dopo l’invasione russa dell’Ucraina, i dati sugli andamenti dei prezzi, pur in un contesto di grande incertezza, portano ad un calo dei prezzi di tutela per l’energia elettrica e il gas naturale, il primo dopo 6 trimestri (7 se si considera il gas). Il secondo trimestre 2022 vedrà una riduzione per la famiglia tipo con contratto di Tutela del -10,2% per la bolletta dell’elettricità e del -10% per la bolletta del gas. È quanto ha comunicato Arera in una nota. “In una situazione oggettivamente straordinaria, con un conflitto in atto e una volatilità mai registrata in precedenza sui mercati energetici – ha affermato Stefano Besseghini, presidente di ARERA – e alla luce delle maggiori responsabilità di verifica e controllo attribuitele, l’Autorità ha deciso di adottare misure straordinarie a favore dei consumatori, sia per il tutelato che per il libero mercato”.

La spesa per l’energia

Malgrado la prima discesa dei prezzi, Arera ha calcolato ancora una marcata differenza di spesa rispetto all’anno scorrevole precedente. In termini di effetti finali, per la bolletta elettrica la spesa per la famiglia-tipo nell’anno scorrevole (compreso tra il 1° luglio 2021 e il 30 giugno 2022) sarà di circa 948 euro, +83% rispetto ai 12 mesi equivalenti dell’anno precedente (1° luglio 2020 – 30 giugno 2021). Nello stesso periodo, la spesa della famiglia tipo per la bolletta gas sarà di circa 1.652 euro, con una variazione del +71% rispetto ai 12 mesi equivalenti dell’anno precedente.

La reazione dei consumatori

Una riduzione che, secondo Consumerismo No profit, non basta, ed è da attribuire unicamente alle misure introdotte dal Governo che ha messo a disposizione altri 4,4 miliardi di euro per sterilizzare oneri di sistema e parte dell’Iva sul gas. “Calcoli alla mano, anche in presenza di un calo delle tariffe, il bilancio è ancora enormemente in perdita per i consumatori – ha spiegato il presidente di Consumerismo, Luigi Gabriele – In totale il Governo ha stanziato circa 20 miliardi di euro per contrastare il caro-bollette, fondi che non hanno evitato un rincaro delle tariffe del +131% per la luce e del +94% per il gas nel primo trimestre del 2022 rispetto allo stesso trimestre dell’anno scorso”.

“Tutto questo avviene alla luce delle assurde rivelazioni fatte non più tardi di una settimana fa dall’Autorità per l’energia presso la Commissione attività produttive della Camera, dove ha rilevato di aver vietato al nostro Acquirente Unico (colui che acquista energia e gas per tutti gli utenti della tutela), di acquistare energia e gas con contratti di lungo periodo, per avere prezzi più vantaggiosi ed evitare le piazze oscillazioni del mercato”.

Povertà energetica

Sono 4 milioni le famiglie in condizioni di povertà energetica messe in crisi dalle bollette di luce e gas che colpiscono cittadini ed imprese con l’aumento dei costi che rende più onerosa la produzione e la commercializzazione. E’ quanto afferma la Coldiretti sulla base dei dati dell’OIPE nel commentare le nuove tariffe di luce e gas. “Una situazione che – spiega Coldiretti – pesa su quegli italiani che si trovano in una condizione di povertà assoluta, cioè con una spesa mensile pari o inferiore a una soglia minima corrispondente all’acquisto di un paniere di beni e servizi considerato essenziale per uno standard di vita minimamente accettabile”.

“La pesante spesa energetica ha un doppio effetto negativo perché – sottolinea la Coldiretti – riduce il potere di acquisto dei cittadini e delle famiglie, ma aumenta anche i costi delle imprese particolarmente rilevanti per l’agroalimentare. Il costo dell’energia – continua la Coldiretti – si riflette infatti in tutta la filiera e riguarda sia le attività agricole ma anche la trasformazione e la distribuzione. L’agricoltura – precisa la Coldiretti – deve pagare una bolletta aggiuntiva di almeno 8 miliardi su base annua, rispetto all’anno precedente, che mette a rischio coltivazioni e allevamenti con un incremento medio di almeno 1/3 dei costi produzione dell’agricoltura a causa degli effetti diretti ed indiretti del balzo dei costi energetici”.