Autostrade, arriva l’aumento dei pedaggi

"Ne stiamo discutendo in questa fase con il ministero", ha spiegato l’ad di Aspi Roberto Tomasi.

Non bastasse la compressione del potere d’acquisto dato dall’inflazione, energetica e non, insieme alle vacanze arriva l’aumento dei pedaggi autostradali. Che in questa estate 2022 potrebbero vedere un ritocco verso l’alto dell’1,5%. La previsione, secondo il calcolo più dettagliato, è di un aumento dell’1,58%.

La decisione, ha spiegato Aspi in una nota, è solo in fase istruttoria e sarà decisa dalle autorità competenti dopo quattro anni di blocco, ma è prevedibile in base alle regole ‘calmierate’ previste dall’Autorità dei Trasporti.

Aumento dopo 4 anni

Autostrade per l’Italia evidenzia che la rimodulazione prevede un aggiornamento calmierato del +1.5% del pedaggio, dopo un periodo di blocco tariffario durato 4 anni, a partire dal 2018. Si chiarisce, aggiunge Aspi, inoltre che la revisione tariffaria, essendo già inserita nel Pef (il Piano Economico e Finanziario di Autostrade per l’Italia) è precedente e dunque non è consequenziale all’attuale incremento dei costi dei materiali.

Cosa dice Autostrade

“Dal 2018 noi non abbiamo mai incrementato le tariffe – spiega l’Amministratore Delegato Aspi Roberto Tomasi -. Attualmente abbiamo una previsione di incremento delle tariffe di 1,58%, che rispetto ai numeri che stiamo vedendo sono assolutamente risibili. Siamo, credo, un sistema delle concessioni che sta reggendo questo incremento dei prezzi, dobbiamo gestirlo con grande oculatezza, come è stato fatto”, ha detto Tomasi, a margine del seminario “La rete del futuro. Aspi dialoga con il territorio”, dedicato al piano di potenziamento e ammodernamento della rete autostradale in Toscana.

“Ne usciamo a testa altissima – ha chiosato Tomasi – rispetto agli incrementi che hanno avuto in questo periodo tutte le altre commodities. È un incremento risibile, legato all’approvazione del piano economico finanziario”.

Necessità di investire

“In questi primi sei mesi del 2022 noi abbiamo avuto un incremento importante in termini di costi dei materiali che varia dal 20 al 30% mediamente, poi ci sono voci di prezzo con incrementi superiori anche a questo. Ma non può essere un meccanismo col quale blocchiamo i nostri investimenti. Anzi, dobbiamo continuare a investire nella speranza che poi ci sia anche un elemento speculativo in questa fase che possa in qualche modo rientrare, non possiamo non pensarlo”, ha osservato.

I prezzi dell’energia e delle materie prime, saliti dopo l’invasione della Russia in Ucraina, pesa però anche sui numerosi cantieri che Autostrade per l’Italia ha in giro per il Paese. Per Tomasi, infatti, si tratta di “un problema serio: in questi primi sei mesi noi abbiamo avuto un incremento importante in termini di costi dei materiali che varia dal 20 al 30% mediamente, poi ci sono voci di prezzo con incrementi superiori anche a questo”. Tomasi ha però precisato che queste ulteriori voci di spesa non andranno a frenare il piano di investimenti dell’azienda.