Asili nido, in arrivo 120 milioni di euro per l’attivazione di 15mila nuovi posti

I fondi stanziati dalla Legge di bilancio produrranno un aumento del 10,9% dei posti rispetto alle disponibilità attuali degli asili nido comunali

È stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto interministeriale che ripartisce le risorse volte a incrementare il numero dei posti nei servizi educativi per l’infanzia per il raggiungimento del livello minimo essenziale delle prestazioni (LEP). Il decreto assegna a 4.974 Comuni risorse complessive per 120 milioni di euro, che potranno essere utilizzate per attivare nuovi posti in asili nido, così da consentire la frequenza a 15.639 bambini di età compresa tra i 3 e i 36 mesi.

Aumento delle risorse

Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale diventa quindi operativo il decreto preparato dal Viminale con Mef, Istruzione e con il ministero per il Sud che distribuisce la prima rata del fondo creato dal governo Draghi con l’ultima legge di bilancio. Si tratta, solo con questa prima rata, di un aumento del 10,9% rispetto alle disponibilità attuali degli asili nido comunali. L’utilizzo di questi fondi dipende dalla condizione del Comune, in un ventaglio ampio di opzioni aperto dalle istruzioni del ministero per il Sud guidato da Mara Carfagna. I Comuni potranno potenziare il servizio nei seguenti modi: oltre ad ampliare il servizio nel Comune, si potranno trasferire le risorse a convenzioni o unioni di Comuni o anche tradurre i fondi in voucher per le famiglie che si rivolgono ai servizi privati. I 120 milioni sono la prima rata di un fondo che cresce progressivamente fino agli 1,1 miliardi previsti dal 2027.

Cosa potranno fare i Comuni

I Comuni potranno potenziare il servizio nei seguenti modi: ampliando la disponibilità del servizio negli asili nido comunali (nuove strutture o attivazione di posti inutilizzati), in gestione diretta o esternalizzata; ricorrendo a convenzioni con gli asili nido privati, con riserva di nuovi posti; trasferendo le risorse aggiuntive assegnate all’Ambito territoriale di riferimento o ad altra forma associata con vincolo di nuovi utenti; trasferendo le risorse aggiuntive assegnate in base ad accordi con Comuni vicini che svolgono il servizio di asilo nido, con riserva di nuovi posti; trasferendo le risorse aggiuntive  alle famiglie con voucher/contributi per fruire del servizio di asilo nido sul territorio; altre modalità autonomamente determinate comunque riconducibili ai servizi educativi per l’infanzia (ad esempio servizi educativi in contesto domiciliare).

Il ringraziamento dei Comuni montani

Un tema centrale per Uncem (Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani), evidenziato ancora negli Stati generali della Montagna del 2021. L’associazione, nei mesi scorsi, aveva chiesto al Ministero della Coesione chiarimenti in merito alle possibilità di utilizzo delle risorse da parte dei Comuni. Sono molti quelli che ricevono cifre, anche importanti, ma che non hanno asili nido. Chiarimenti che sono arrivati e dei quali Uncem, con il Presidente Marco Bussone, ringrazia la Ministra Carfagna e il Dipartimento della Coesione.