Con l’approvazione della nuova Legge di Bilancio la qualità del sonno di molti italiani che abitano in prossimità di attività commerciali rumorose come discoteche, pub, ristoranti e locali notturni, potrebbe cambiare drasticamente, e in peggio.
La manovra, infatti, ridefinisce i parametri di rumorosità fissati dal Codice Civile sulla tollerabilità del rumore prodotto da tutte quelle attività produttive e commerciali che spesso rimangono aperte fino a notte fonda provocando disagi e malcontento tra i residenti delle abitazioni limitrofe.
A pagina 130 del testo della nuova legge compare un articolo di appena cinque righe – il 746 1-bis – che potrebbe complicare significativamente la vita di tutti quei cittadini costretti a sopportare i rumori molesti anche fino all’alba. Regole meno rigide delle precedenti, dunque, visto che i rumori prodotti da queste attività commerciali saranno tollerati entro i 55 Leq in dB(A) dalle 6 alle 22 e i 45 Leq in dB(A) dalle 22 alle 6 del mattino.
Nell’articolo si stabilisce, di fatto, che le attività produttive e commerciali che provocano inquinamento acustico operando in zone e quartieri residenziali, non saranno più soggette alle stesse pene e limitazioni previste dalla Legge n. 447/1995 del Codice Civile.
Esse dovranno riferirsi alle nuove disposizioni contenute nel sopracitato provvedimento di recente approvazione che definisce regole diverse per quanto concerne il disturbo alla quiete pubblica provocato dalle emissioni rumorose.
Cosa cambia effettivamente rispetto ai vecchi parametri? Innanzitutto l’unità di misura fissata dalla legge che non è più il decibel ma il Leq. Questo significa che la quantificazione delle emissioni terrà conto della sola sorgente da cui tali emissioni provengono e non del rumore ambientale percepito, che normalmente viene appunto misurato in decibel.
La vecchia normativa, inoltre, lasciava piena discrezionalità al giudice incaricato sulla tollerabilità del rumore e sull’eventuale violazione delle norme in tema di inquinamento acustico. Con l’approvazione del nuovo regolamento, invece, potrebbe non essere più così e questo complicherebbe parecchio le cose in sede processuale ai mal capitati cittadini costretti a trascorrere intere notti in bianco.
Da sottolineare che la novità riguarda solo le sorgenti di rumore provenienti da attività produttive e commerciali. Per quanto riguarda le contese private, come le dispute tra vicini di casa rumorosi, ad esempio, continueranno a valere i riferimenti fissati dalla Legge contenuta nel Codice civile.