Studiano di più, hanno migliori risultati, viaggiano in misura maggiore e sono molto più decise. È questo il ritratto delle donne delineato dal Rapporto 2017 di Almalaurea, che ha fatto un raffronto con gli uomini. Che negli anni della formazione sono meno preparati, ma quando è il momento di trovare un’occupazione sono favoriti rispetto alla controparte femminile. E ottengono anche stipendi più alti.
Se ne parla in tutto il mondo, visto che a quanto pare il problema non esiste solo in Italia: il gender pay gap però c’è, e lo dimostrano i dati forniti dal Rapporto 2017 di Almalaurea. Secondo il documento, negli anni della scuola e dell’università, le donne eccellono rispetto agli uomini, ma sono poi pesantemente penalizzate sul luogo di lavoro. Basti pensare che nei mestieri a elevata specializzazione sono pagate in media 262euro in meno – il 19% – rispetto ai colleghi maschi.
La differenza, chiaramente, non sta solo nel salario. Per le donne è anche più difficile trovare lavoro e ottenere contratti a tempo indeterminato rispetto agli uomini. A cinque anni dal conseguimento della laurea magistrale, solo l’81% delle donne è occupato, rispetto all’89% degli uomini. Le cose non sono diverse sul fronte contrattuale: solo il 52% delle donne ha un rapporto di lavoro a tempo indeterminato, contro il 61% degli uomini. Le cose si complicano ulteriormente in presenza di figli: in questo caso la percentuale di occupazione scende addirittura al 61% (29 punti percentuali), e solo il 47% ha un contratto a tempo indeterminato.
Eppure, negli anni della formazione scolastica universitaria, le donne ottengono risultati nettamente superiori rispetto agli uomini. Sin dalla scuola media ottengono voti più alti: il 35% prende 9, contro il 26% dei ragazzi, e alle superiori una media di 78,6/100, mentre i maschi 75,1/100. Le cose non sono diverse all’università: il voto medio di laurea delle donne è di 103,4/100. 101,3/110 – due punti in meno – per gli uomini.
Non solo: le donne viaggiano di più, parlano meglio le lingue, si prefissano obiettivi precisi da raggiungere. Eppure, nel mondo del lavoro, sono favoriti gli uomini. Pagati di più e con migliori offerte contrattuali. Questo è un problema che riguarda non solo l’Italia, ma tutto il mondo: anche negli Stati Uniti, infatti, sono molte le proteste portate avanti dalle donne su questo tema.