Si può vivere in camper?

Scopri con QuiFinanza se è possibile vivere in un camper e come richiedere la residenza. Leggi qui!

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Redazione

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Molti hanno sognato almeno una volta nella vita di partire per un viaggio senza fine alla scoperta del mondo e vivere in camper, svegliandosi ogni mattina in un posto diverso. In realtà si può vivere in camper davvero? La residenza per chi vive in camper è un problema più frequente di quanto si possa immaginare: ecco tutto quello che bisogna sapere.

Che cos’è la residenza?

Prima di tutto è importante definire che cos’è la residenza: con questo termine si intende il luogo in cui una persona ha la sua dimora abituale. A differenza della residenza, il domicilio è il luogo in cui una persona ha stabilito la sede del suo lavoro: domicilio e residenza non possono coincidere.

La residenza è quindi fondamentale per ogni persona perché da essa derivano diritti e doveri, come il diritto di voto, all’assistenza sanitaria e sociale e doveri di imposte municipali da pagare, come l’Imu e la Tari.

Si può avere la residenza in un camper?

La legge non fornisce una risposta precisa a chi chiede se sia possibile vivere in un camper. Si deve ritenere che chi vive in un camper venga equiparato ad una persona senza fissa dimora: questo perché il camper è un mezzo su due ruote e può liberamente spostarsi da un luogo ad un altro. Per questo motivo risulta difficile che un Comune permetta di fissare la residenza di una persona all’interno di un veicolo: questo può accadere solo se il camper viene equiparato ad un immobile in quando collegato ad un luogo preciso, con allaccio all’energia, alle fogne e a tutti i servizi fondamentali per poterci vivere stabilmente, per esempio un’area di sosta ufficiale dotata di servizi.

Come richiedere la residenza per vivere in camper?

In questo caso un cittadino può chiedere l’iscrizione in anagrafe come persona senza fissa dimora. Il domicilio “virtuale” viene posto presso la casa di parenti, amici, ma anche in una via pubblica del Comune di riferimento, che abbia rilevanza giuridica: ogni Comune infatti possiede un elenco di indirizzi fittizi che sono scelti dalle persone senza fissa dimora per stabilire la loro residenza.

Ma, nello specifico, a quale Comune ci si deve rivolgere? La soluzione più praticata consiste nel fissare la propria residenza nel Comune di nascita, individuando un luogo fittizio dove si fisserà il domicilio.

Per cambiare la propria residenza la procedura è gratuita ed è necessario rivolgersi all’Ufficio Anagrafe del proprio Comune di nascita e presentare questi documenti:

  • carta d’identità e una fotocopia fronte e retro;
  • codice fiscale e una fotocopia fronte e retro;
  • la patente di guida con fotocopia;
  • il libretto del veicolo in possesso e fotocopia.

Inoltre i moduli da compilare sono la dichiarazione di residenza per soggetti senza fissa dimora, in cui si inserirà l’indirizzo nuovo di residenza indicato dall’Ufficio, la dichiarazione degli interessi che legano al Comune e la descrizione dello stile di vita della persona. Entro due giorni, l’Ufficio Anagrafe provvede a registrare l’istanza del cittadino e ad attivare il controllo: se entro 45 giorni non avviene alcuna contestazione, il cambio di residenza viene confermato.

Vivere in camper: cosa devi sapere

Per vivere in un camper non è necessario richiedere una concessione edilizia o un permesso di costruire, ma bisogna ricordare che si tratta comunque di un mezzo di trasporto e come tale deve rispettare tutte le norme del Codice della Strada. Il camper deve essere quindi sottoposto alla revisione obbligatoria periodica come tutte le altre automobili.