Pannelli solari liberi sui tetti, ora si può: come fare

Il decreto attuativo firmato dal ministro Cingolani rende molto più semplice l’installazione degli impianti fotovoltaici: ecco tutti gli edifici coinvolti

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Federico Casanova

Giornalista politico-economico

Giornalista professionista specializzato in tematiche politiche, economiche e di cronaca giudiziaria. Organizza eventi, presentazioni e rassegne di incontri in tutta Italia.

Il progetto era arrivato sul tavolo del governo da diversi mesi, ma nelle ultime settimane si è resa ancora più urgente la necessità di approvarlo in tempi quanto mai stretti. A ribadirlo nei giorni scorsi era stato Dario Nardella, sindaco di Firenze del Partito Democratico, che aveva chiesto espressamente al premier Mario Draghi e a tutti i componenti della maggioranza di arrivare ad una definizione del provvedimento già prima della fine dell’estate. E così l’esecutivo si è mosso con estrema rapidità e proprio nelle ultime ore la misura è stata ufficializzata.

Stiamo parlando del decreto attuativo tramite cui il ministero della Transizione ecologica ha dato il via libera definitivo all’installazione degli impianti fotovoltaici in maniera più libera rispetto al passato. Un intervento che era già stato inserito nel precedente Decreto Energia approvato la scorsa primavera e che andrà a coinvolgere una vasta gamma di edifici, strutture e (si legge testualmente nel documento diffuso dal dicastero) “manufatti fuori terra diversi dagli edifici”.

Via libera alle nuove norme semplificate per l’installazione dei pannelli solari: quali edifici verranno coinvolti

Ma cosa cambierà in concreto per chiunque desideri installare un pannello fotovoltaico? Le strutture maggiormente interessate dalle novità sono quelle che consumano fino a 200 chilowattora. Per queste infatti ci sarà la possibilità di utilizzare il modello unico semplificato: nel dettaglio, ciò significa che ogni tipologia di intervento che va in questa direzione verrà ricompresa nella manutenzione ordinaria. Quindi, i proprietari che intendono ricorrere ad un impianto fotovoltaico non saranno più soggetti né ad autorizzazioni né ad alcun permesso specifico.

Si tratta di un vero e proprio “passaggio fondamentale per la liberalizzazione delle rinnovabili“, come l’ha definito in conferenza stampa il ministro Roberto Cingolani, che assieme al Presidente del Consiglio e al collega Daniele Franco (titolare del dicastero dell’Economia) sta cercando in ogni modo di trovare quante più soluzioni possibili per affrontare la crisi energetica scaturita dall’aumento continuo del prezzo del gas. Con il nostro Paese che, per l’appunto, si ritrova obbligato a misure straordinarie nel tentativo di sganciarsi dalla dipendenza dalla Russia di Vladimir Putin.

Pannelli solari liberi sui tetti degli italiani, tutte le novità nel decreto attuativo firmato dal ministro Cingolani: quali edifici rimarranno esclusi

L’intervento dunque risponde all’esigenza di alleggerire i costi delle fonti energetiche alternative che – rimanendo ancorati alle fluttuazioni dei combustibili fossili – sono schizzati nell’ultimo periodo. Ma il richiamo del provvedimento è anche espressamente di natura ambientale e si inserisce nella logica del raggiungimento degli obbiettivi concordati con l’Unione europea per ottenere i fondi del PNRR.

Per questo il modello unico semplificato sarà utilizzabile per diversi interventi legati all’utilizzo di impianti fotovoltaici: si va dall’installazione di pannelli ex novo alla sola modifica, passando per il loro potenziamento e la connessione. Saranno esclusi dal campo di applicazione della norma solamente gli impianti installati in aree o su immobili identificati dalla legge come di “notevole interesse pubblico”, inclusi quelli ubicati nei centri storici e nei nuclei cittadini al cui interno sussistono strutture che vedrebbero intaccata la propria stabilità durante lo svolgimento dei lavori.