
Come ormai ampiamente noto, l’Unione Europea è pronta a vietare la vendita e l’installazione di caldaie alimentate a combustibili fossili, in particolare il metano, a partire dal 2029. Ma alcune considerazioni emerse dopo l’ultimo incontro di fine aprile lasciano spazio all’ipotesi che l’Unione possa lasciare spazio ad alcune deroghe ed eccezioni. Vediamo quali.
Una soglia per l’efficienza energetica delle caldaie
La proposta della Commissione Ue è di fissare un coefficiente minimo per l’efficienza energetica degli apparecchi pari al 115%, con l’obiettivo di eliminare gradualmente dal mercato la tecnologia a gas a partire dal 2029. Tuttavia, le moderne tecnologie a gas, come quelle a condensazione, offrono già oggi un notevole risparmio energetico e quindi un minore impatto ambientale nella sostituzione delle vecchie caldaie. (Qui abbiamo parlato anche della direttiva Ue sui condizionatori d'aria)
Inoltre, le moderne caldaie a gas possono essere certificate per l’utilizzo di combustibili di origine bio e rinnovabile, contribuendo così agli obiettivi di decarbonizzazione senza alcun impatto negativo per le imprese e i consumatori. Tali alternative, infatti, potrebbero rappresentare una soluzione vantaggiosa per tutti: Commissione Europea, cittadini e imprese del settore.
Il fronte dei contrari
Ecco perché a Bruxelles, sulla spinta delle rimostranze di alcuni paesi contrari, si stanno studiando possibili eccezioni al divieto che rappresenterebbe una rivoluzione non solo per i consumi in chiave di una maggiore sosteniblità ma anche per l’industria produttiva.
I paesi contrari sono Italia, Polonia, Slovacchia, Romania, Repubblica Ceca e Croazia. Ma la bozza di revisione del regolamento ha suscitato critiche da parte di alcuni Paesi e operatori del settore, tra cui Proxigas, Assogasliquidi, Assortermica, Federcostruttori e Appia Italia. Secondo le associazioni di settore, in particolare, il nuovo Regolamento contrasterebbe con la proposta di Direttiva EPBD (la cosiddetta direttiva Case Green).
Si studiano possibili eccezioni
La data da segnare in rosso è il prossimo 12 giugno, quando si discuterà l'approvazione definitiva. Il fronte dei contrari vorrebbe provare ad inserire soglie meno rigide, in grado di includere alternative green sostenibili ma meno limitative per l’industria produttiva. Consentendo ad esempio i ricorso ad apparecchi ibridi.
Gli esperti dovranno individuare anche le “situazioni particolari” in cui non esiste un’alternativa tecnica alle caldaie a gas e valutare se la nuova legge debba contemplare eccezioni alla soglia di efficienza del 115%.
La decisione finale riguardo al divieto di vendita delle caldaie a gas dal settembre 2029 dipenderà dunque dall’esito di questa discussione.