Stangata mutuo prima casa: quanto costa ora e a cosa stare attenti

Cosa guardare bene prima di scegliere il mutuo: le principali soluzioni per ottenere un mutuo e consigli su come sceglierlo

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Pierpaolo Molinengo

Giornalista economico-finanziario

Giornalista specializzato in fisco, tasse ed economia. Muove i primi passi nel mondo immobiliare, nel occupandosi di norme e tributi, per poi appassionarsi di fisco, diritto, economia e finanza.

Il mutuo per l’acquisto della prima casa è uno dei passi più importanti nella vita di una persona. Ed è importante sceglierne uno affidabile, visto che la scelta può avere un impatto significativo sulle finanze personali per molti anni. Inoltre, viene influenzata dalle condizioni economiche e normative del momento.

Al momento, infatti, i tassi dei mutui sono alti e le rate registrano un aumento del 32% rispetto a un anno fa. Il livello torna a quello di metà 2012: per le famiglie significa una stangata, in media, da 159 euro in più al mese, secondo i calcoli dell’Unione nazionale consumatori: quasi 2mila euro in un anno.

Secondo i dati di Bankitalia, i tassi dei nuovi mutui erogati a febbraio alle famiglie per l’acquisto di abitazioni, comprensivi delle spese accessorie, superano la soglia del 4%. Se a gennaio avevano raggiunto il 3,95%, questo mese sono infatti saliti al 4,12%. Il tasso sulle nuove erogazioni di credito al consumo si è collocato invece al 9,88%.

Mutuo prima casa, cos’è e a chi spetta

Il mutuo prima casa è un finanziamento ipotecario per tutti coloro che acquistano una casa per la prima volta, intestando a proprio nome un immobile destinato ad essere abitato. È il finanziamento più comune per l’acquisto di un’abitazione e offre numerosi vantaggi fiscali, come aliquote ridotte per le imposte indirette e la possibilità di detrarre gli interessi passivi corrisposti dalla dichiarazione dei redditi.

L’accesso a queste agevolazioni non è aperto a tutti: ci sono specifici requisiti di reddito e di età. In particolare l’agevolazione spetta:

  • a cittadini italiani o residenti o con domicilio fiscale e maggiorenni;
  • con un reddito consolidato e sufficiente a sostenere la rata del mutuo non superiore al 30-35% del reddito e un buon grado di affidabilità creditizia attestata dalla Centrale Rischi;
  • per immobili appartenenti a specifiche categorie catastali (A2-A3-A4-A5-A6-A7-A11) e situati nel comune di residenza dell’acquirente o in cui intende stabilire la residenza entro 12 mesi
  • le banche offrono prodotti di mutuo prima casa che soddisfano qualsiasi esigenza in termini di durata, Loan To Value e tasso di interesse.

Quanto costa e le agevolazioni per gli under 36

La rata del mutuo rappresenta il pagamento periodico che il mutuatario deve versare alla banca per restituire il debito. Il calcolo è basato su una serie di fattori, come la durata del mutuo, il tasso di interesse concordato, l’importo del prestito e la modalità di rimborso.

La rata del mutuo è composta da due quote: quella capitale, che rappresenta la somma effettiva ricevuta in prestito e che deve essere restituita, e quella d’interessi, che rappresenta il compenso della banca o dell’ente creditore, calcolato in percentuale sul capitale ricevuto e sul tempo di rimborso del finanziamento.

La maggior parte dei mutui arrivano a finanziare fino all’80% del valore dell’immobile oggetto di acquisto. Questo è l’importo massimo finanziabile secondo le direttive della Banca d’Italia. Ma per i giovani la percentuale può anche essere più alta, come il mutuo 100% prima casa.

A questo particolare tipo di mutuo, possono accedere tutti gli under 36 e, come dice il nome, il finanziamento copre l’intero costo della casa. Puoi richiedere un mutuo giovani assistito dal Fondo prima casa dello Stato, gestito da Consap, per ottenere un mutuo che copre fino al 100% del valore dell’immobile.

Per ottenerlo sono necessarie delle garanzie accessorie:

  • non essere proprietari di altri immobili
  • destinare la casa ad uso abitativo
  • acquistare un immobile non di lusso
  • stipulare un mutuo di importo non superiore a 250mila euro.

Mutuo a tasso fisso e variabile: differenze

Se stai cercando un mutuo per la tua prima casa è importante sapere che esistono diverse opzioni disponibili, come i mutui a tasso fisso e a tasso variabile.

I primi offrono una maggiore stabilità, in quanto il tasso di interesse rimane costante per tutta la durata del mutuo. I mutui a tasso variabile, invece, possono essere più convenienti, ma comportano un rischio maggiore, poiché il tasso di interesse può variare in base all’andamento dei mercati finanziari. Con l’aumento dei tassi, quindi, cresce anche la rata.

Muto prima casa, documenti e tempistiche

I documenti necessari per il mutuo prima casa sono di tipo anagrafico e di tipo reddituale. Per quelli anagrafici:

  • copia di un documento di identità in corso di validità e del codice fiscale
  • certificato di residenza (per i cittadini di paesi extracomunitari è richiesto il permesso di soggiorno)
  • stato di famiglia

I documenti reddituali sono diversi a seconda dei lavoratori dipendenti e liberi professionisti.

Per i lavoratori dipendenti:

  • dichiarazione del datore di lavoro relativa all’anzianità di servizio e alla modalità di assunzione. Per i dipendenti delle pubbliche amministrazioni è richiesto l’attestato di servizio
  • copia delle ultime due buste paga, o del cedolino della pensione
  • redditi risultanti dall’ultimo cud, 730 o modello unico (la banca potrebbe effettuare eventuali indagini sui redditi degli altri soggetti che compongono il nucleo familiare)
  • ultimo estratto del conto corrente.

Per i lavoratori autonomi e liberi professionisti:

  • certificato di iscrizione all’albo o alla camera di commercio
  • ultime due dichiarazioni dei redditi e modello F24
  • bilancio parziale successivo all’ultima dichiarazione.

Una volta consegnati i documenti alla banca, l’istituto valuterà la possibilità di concedere o meno il mutuo prima casa. Qualora l’esito della concessione dovesse essere positivo, l’erogazione del mutuo avverrà tra i 30 e i 60 giorni dalla presentazione della documentazione completa.

Cosa considerare prima di scegliere il mutuo prima casa

Come abbiamo visto, sono diverse le cose da considerare prima di fare una scelta così importante. Oltre alla scelta del tasso di interesse, fisso o variabile, un altro fattore è la durata del mutuo, ovvero il periodo di tempo in cui devi restituire il denaro preso in prestito dalla banca.

I mutui possono essere a lungo termine, come ad esempio 30 anni, o a breve termine, come 10 o 15 anni. Una durata più breve significa che si pagheranno interessi meno elevati e si finirà di pagare il mutuo in tempi più brevi, ma la rata mensile sarà più alta. Al contrario, un mutuo a lungo termine avrà una rata mensile più bassa, ma gli interessi saranno maggiori.

Quindi occhio sempre a verificare la cifra finale che dovrete restituire alla fine del mutuo. facendo alcune simulazioni, noi di QuiFinanza abbiamo rilevato che, nell’ipotesi di chiedere un mutuo di 120mila euro della durata di 20 anni, alla fine dovremmo mediamente dare alla banca ben 70mila euro in più. Una cifra incredibile, che in molti casi rende più vantaggioso un prestito ai tassi attuali, soprattutto se si riesce ad accorciare la durata.

Altro fattore da considerare sono le opzioni delle diverse banche. Non tutte infatti offrono le stesse condizioni per i mutui prima casa, quindi è importante fare un confronto tra le varie opzioni disponibili sul mercato.

Infine, il costo complessivo del mutuo. Il costo, infatti, include non solo gli interessi, ma anche le spese accessorie come l’istruttoria del mutuo, la perizia dell’immobile, le spese notarili e le spese di assicurazione. È importante considerare quindi il costo totale del mutuo per avere una visione chiara di quanto effettivamente si dovrà pagare per l’acquisto della casa, così da non avere sorprese quando dovrai pagare mensilmente.