Si chiama Lambanda, ci possono vivere circa 18 inquilini, è uno spazio di 1000 metri quadri e si trova in via della Braina 7, a Bologna. È un condominio particolare perché lo possiamo considerare un caso di studio tutto italiano per quanto riguarda il co – living.
E per raccontarlo partiamo proprio da qui, dal co – living. Di che cosa si tratta? Sono condomini, ma molto particolari. Infatti agli spazi comuni come lavanderie, parcheggi e aree dedicate al lavoro, si aggiungono servizi condivisi come il Wi-Fi . Ma per il resto vi sono normali appartamenti.
Quello di Bologna è un palazzo di tre piani della Fondazione Pisp (Pio Istituto Sordomute Povere) che ha creduto nel progetto e ha permesso di portare nella città italiana un’esperienza che sta già prendendo piede fuori dai confini nazionali. L’idea è nata da un giovane laureando in medicina e poi a lui si sono aggiunti altri inquilini e tante storie diverse.
Un modo differente anche per recuperare spazi abbandonati. E il caso di Bologna ha interessato anche Home for Creativity, del Centro di Ricerche di Salerno, che si è occupato di mappare questa tipologia abitativa nel mondo. E mentre all’estero si sta già trasformando in business, con luoghi adatti per stimolare la creatività pagando affitti abbordabili, in Italia siamo ancora nella fase della sperimentazione. Raccontano di se stessi: “Casa Lambanda nasce per trasformare un semplice condominio in un laboratorio in cui sperimentare nuove forme di abitare e di collaborare, un luogo di crescita personale e di continua ricerca”.
Al suo interno si svolgono riunioni condominiali, laboratori, si ospitano anche per brevi periodi persone che vogliono condividere le proprie esperienze ed eventi come workshop, concerti e mercatini. Il tutto con un’organizzazione chiara e precisa.
Poteva il condomino del futuro non essere social? La domanda è, naturalmente, no. Quindi per chi è curioso di saperne di più basta andare sulla pagina Facebook di Lambanda progetto di cohousing e coworking nel cuore di Bologna. E per i più curiosi e decisi a sperimentare, sulla pagina fanno sapere che al momento ci sono tre singole disponibili.
Potrebbe il co – living detronizzare il co – working? A questa domanda solo il tempo saprà rispondere, quello che si può immaginare è che possa essere una soluzione alternativa di abitare.