Esplosione ponte in Crimea: il “regalo” di Kiev per i 70 anni di Putin

Rimpallo di responsabilità sull'incendio che ha danneggiato il ponte sullo stretto di Kerch, ma diversi indizi portano alla pista dei servizi segreti ucraini

Il video dell’incendio sul ponte che collega la Crimea alla Russia sulle note di Marilyn Monroe che canta “Buon compleanno Mr. President”. L’accostamento fatto su twitter dal segretario del Consiglio nazionale per la sicurezza e la difesa dell’Ucraina, Oleksiy Danilov, nel giorno del 70esimo compleanno di Vladimir Putin, fornisce più di un indizio sul fatto che dietro all’esplosione di un camion-bomba sul ponte di Kerch ci siano apparati dell’intelligence di Kiev. O perlomeno rimangono pochi dubbi che il giorno dell’attacco non sia stato scelto a caso.

Esplosione ponte in Crimea: le reazioni di Kiev

Del resto subito dopo l’esplosione il consigliere del presidente ucraino Zelensky, Mykhailo Podolyak, aveva fatto capire con un altro tweet come fosse soltanto l’inizio: “Crimea, il ponte, l’inizio. Tutto ciò che è illegale deve essere distrutto, tutto ciò che è stato rubato deve essere restituito all’Ucraina, tutto ciò che appartiene all’occupazione russa deve essere espulso”.

Immediata la reazione del Cremlino che ha accusato il governo ucraino di essere un regime di “natura terroristica” ed ha fatto sapere che i lavori di ricostruzione del ponte “cominceranno oggi stesso”.

La risposta di Kiev è arrivata soltanto nel tardo pomeriggio, quando dalla presidenza ucraina hanno fatto sapere che l’esplosione sul ponte della Crimea suggerisce una “pista russa”.

Lo stesso Mikhail Podolyak, a capo dell’ufficio di presidenza, ha definito l’attacco “una manifestazione del conflitto” tra le forze di sicurezza russe, in particolare “tra l’FSB da un lato e il Ministero della Difesa/Stato maggiore della Federazione Russa dall’altro”.

Nelle dichiarazioni riportate dall’Ukrainska Pravda, Podolyak ha sottolineato che il camion esploso sarebbe arrivato sul ponte dalla direzione della Federazione Russa, dunque è a Mosca che dovrebbero essere cercate l’origine dell’attacco.

“Naturalmente, stiamo assistendo – ha affermato – all’inizio di processi negativi su larga scala in Russia. Sono iniziati potenti conflitti tra i servizi speciali russi, tutti cercano i responsabili delle sconfitte militari, vogliono riformare la cerchia ristretta di Putin e assumere altre posizioni. O arrestare certi generali”.

Esplosione ponte in Crimea: l’incendio scoppiato sullo stretto di Kerch

L’esplosione avvenuta questa mattina ha provocato il crollo di almeno tre campate del ponte di 19 chilometri, il più lungo d’Europa, inaugurato nel 2018 da Vladimir Putin in persona per facilitare il collegamento tra la Russia e la Crimea. Una struttura dal valore strategico per Mosca, che adesso avrà difficoltà a rifornire di cibo, armi e carburanti le forze armate dislocate nella penisola. (qui avevamo parlato delle ultime annessioni da parte della Russia di territori ucraini dopo i referendum).

Secondo il comitato nazionale antiterrorismo russo, l’incendio è stato provocato dall’esplosione di un camion bomba. Ricostruzione confermata anche dall’agenzia ucraina Unian, citando fonti delle forze di sicurezza, secondo la quale l’attacco rientrerebbe in un’operazione speciale dello “Sbu”, i servizi segreti ucraini.

Le fiamme avrebbero preso maggiore forza per il coinvolgimento di sette serbatoi di petrolio che viaggiavano sulla rotaia accanto, ma secondo l’agenzia russa Tass “gli archi navigabili del viadotto non hanno subito danni”. Le vittime accertate sono al momento tre.

Per indagare sulle cause dietro l’incendio, Vladimir Putin ha ordinato la formazione di una commissione governativa. Il presidente russo “ha ricevuto i rapporti dal primo ministro Mikhail Mishutin, dal vice primo ministro Marat Khusnullin, dal ministro delle Emergenze Alexander Kurenkov e del ministro dei Trasporti Gennady Savelyev, così come dai capi delle forze dell’ordine”, ha affermato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov.

“Il presidente ha ordinato al primo ministro di formare una commissione governativa per stabilire le cause dell’incidente e affrontarne rapidamente le conseguenze. La commissione comprenderà anche i capi della Regione di Krasnodar e della Crimea, oltre a funzionari della Guardia Nazionale, del Servizio di Sicurezza Federale e del ministero degli Interni” ha dichiarato ancora Peskov (qui avevamo scritto dell’ultima minaccia di Putin sull’utilizzo della bomba atomica mentre qui abbiamo spiegato cosa sono le armi tattiche nucleari).