Turchia pronta al ribaltone, Erdogan va al ballottaggio

Erdogan sotto il 50%, il leader dell'opposizione Kiliçdaroglu: "Siamo in testa noi". Secondo la tv di Stato Trt, l'affluenza ha sfiorato il 90%.

Risultato a sorpresa nelle elezioni presidenziali in Turchia, dove il presidente uscente Recep Tayyip Erdogan si è fermato sotto il 50% e sarà costretto al ballottaggio con l’oppositore socialdemocratico Kemal Kiliçdaroglu, che a questo punto diventa il favorito nell’atto finale, fra due settimane.

Completato lo spoglio, Erdogan si è fermato al 49,24 per cento di voti mentre Kilicdaroglu ha ottenuto il 45,06 per cento delle preferenze.

Affluenza record

E’ una “affluenza record” quella che si è registrata alle elezioni presidenziali e parlamentari che si sono svolte ieri in Turchia dove c’è stato un “trionfo della democrazia”, ha detto Erdogan incontrando nella notte i suoi sostenitori di fronte alla sede dell’Anp ad Ankara e affermando che “abbiamo avuto una delle più alte affluenze elettorali della nostra storia. Questo equivale a un trionfo della democrazia”, ha aggiunto dicendo che “non sappiamo ancora se abbiamo vinto al primo turno”, ma rivendicando di avere “2,6 milioni di voti di vantaggio sul nostro rivale più vicino”, il leader dell’opposizione Kilicdaroglu.

Opposizione fiduciosa

L’opposizione vincerà il ballottaggio del prossimo 28 maggio in Turchia. Ne è convinto il leader del Chp e della coalizione di sei partiti che si oppongono a Erdogan, Kamal Kilicdaroglu, affermando di “accogliere con favore un secondo turno delle elezioni” presidenziali che si sono svolte ieri. “La nostra gente dovrebbe essere certa che vinceremo sicuramente e porteremo la democrazia in questo paese”, ha detto Kilicdaroglu ai suoi sostenitori.

Parlando del presidente turco, Kilicdaroglu ha detto che “nonostante tutte le sue calunnie e insulti, Erdogan non ha ottenuto il risultato che si aspettava. Nessuno dovrebbe cercare il fatto compiuto. Le elezioni non si vincono sui balconi”.

In attesa dei numeri definitivi

I primi dati a urne chiuse indicavano Erdogan oltre il 58% delle preferenze, ma l’accusa dell’opposizione è che sono stati contati e trasmessi prima i voti delle roccaforti tradizionali del presidente. Sinan Ogan, candidato di una coalizione di piccoli partiti di estrema destra, era invece relegato a poco più del 5% dei consensi dopo una campagna elettorale tutta giocata all’attacco dei migranti siriani arrivati in Turchia dopo l’inizio del conflitto civile nel Paese, circa 4 milioni di persone.

Kilicdaroglu, leader del partito laico di centrosinistra Chp, ha trionfato in gran parte del sudest del Paese a maggioranza curda ma Erdogan si è confermato nelle campagne e nei suoi feudi centrali. Nonostante lo svantaggio, l’opposizione ha più volte sostenuto di essere in testa, esprimendo pesanti critiche nei confronti dell’agenzia Anadolu, già finita al centro di scandali in passati appuntamenti elettorali e accusata varie volte di non rivelare i dati quando questi si presentavano sfavorevoli per il Sultano.