Nonostante il fastidio trapelato in più occasioni dal Quirinale e l’imbarazzo evidenziato da Giorgia Meloni, Ignazio Larussa non smette i panni del politico d’assalto sebbene il ruolo di Presidente del Senato, la seconda carica dello Stato, presupporrebbe un approccio e un atteggiamento decisamente più istituzionale e meno ideologico. Al contrario, La Russa continua a prendere parte a iniziative di partito, a dire la sua nell’agone politico e ad abbandonarsi a qualche discutibile caduta di stile.
le ospitate in tv dovrebbero essere l’ultimo dei pensieri per il presidente del Senato, che invece furoreggia dinanzi alle telecamere anche nelle occasioni e a proposito degli argomenti più frivoli. Una scelta che, come detto, piace poco sia all’opposizione, sia alla maggioranza sia soprattutto al Colle, ma che non sembra scalfire Larussa.
“Figlio gay sarebbe un dispiacere”
“Un figlio gay? Accetterei con dispiacere la notizia, perché sarebbe un figlio che non mi somiglierebbe, sarebbe come se fosse milanista, è un paragone preciso, quello che faccio”. Così La Russa, intervistato da Francesca Fagnani, per il programma ‘Belve’, in onda domani sera su Rai 2, in prima serata.
L’estetica delle donne
Il presidente del Senato parla a tutto campo e affronta anche il tema del centrodestra e delle donne. “Il loro livello estetico è diminuito — argomenta — è aumentata però la qualità, la capacità. Quelle di sinistra non le guardo. La parità in politica non si ottiene con le quote rosa, si otterrà quando una donna grassa, brutta e scema rivestirà una carica importante. Perché ci sono uomini grassi, brutti e scemi che ricoprono ruoli importanti”.
Il busto di Mussolini
Sul busto di Benito Mussolini sistemato a casa sua, costante fonte di polemiche, racconta: “Lo vuole mia sorella. Ha detto che si è rotta le scatole di sentirne parlare. Dice, chi l’ha detto che papà l’ha lasciato a te? L’ha lasciato a noi. Quindi gliel’ho dato. Non ce l’ho più”.
Su Berlusconi/Meloni
L’inizio della legislatura è stato caratterizzato al Senato da un ‘vaffa’ pronunciato da Silvio Berlusconi. “Il vaffa di Berlusconi in Aula era per Giorgia, lo dico per la prima volta, per i paletti per la Ronzulli come ministro”, dice. “Silvio comincia a capire che Giorgia non è una ragazzina cresciuta troppo in fretta, ma un leader di Stato. Lo dico a ragion veduta”, dice riferendosi alla premier.