Guerra: partita controffensiva ucraina, distrutta la diga di Kherson. La situazione

La diga è stata occupata dai russi subito dopo l'inizio dell'invasione e da allora è controllata da loro.

Dopo le ripetute dichiarazioni di Zelensky sulla possibile controffensiva estiva ucraina nei territori contesi con la Russia, sembra essere già partito l’attacco delle truppe di Kiev. A testimoniarlo è la distruzione della diga di Kakhovka, nella regione di Kherson. Distruzione che sarebbe da imputare ai russi, che controllano la zona dall’invasione, ma che sarebbe evidentemente una mossa difensiva dovuta a movimenti delle truppe ucraine.

Sono almeno 22mila le persone a rischio inondazione, ha fatto sapere l’amministratore filorusso della zona, Vladimir Leontiev, parlando dei 14 insediamenti vicino alla diga. Zelensky aveva parlato di 80 insediamenti a rischio. Intanto sono già iniziate le procedure di evacuazione delle aree circostanti. Un funzionario ucraino ha avvertito che mancano poche ore prima che l’acqua raggiunga un “livello critico”.

La mossa difensiva

L’acqua liberata ha allagato la sponda sud, quella occupata dai russi, e dal punto di vista tattico è una mossa che rende più difficile per i soldati ucraini tentare di attraversare il fiume con mezzi pesanti. Prima di dare il via alla controffensiva l’esercito di Kiev ha atteso per mesi l’arrivo della primavera perché le condizioni del terreno migliorassero. L’allagamento prolunga artificialmente quelle condizioni difficili. Allagare la sponda del Dnipro permette ai russi di concentrarsi su altri settori del fronte, che è molto difficile da difendere perché è lungo milleduecento chilometri.

Rischio crisi idrica

Il bacino di Kakhovka alimenta il canale artificiale che porta l’acqua alla penisola di Crimea. Ora quel canale resterà a secco, ciò significa che i soldati russi per rallentare una possibile avanzata ucraina hanno creato una crisi idrica certa, andando a colpire un territorio che dall’inizio dell’invasione considerano parte della Russia.

Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, mesi fa aveva accusato le forze russe – che controllano l’infrastruttura dall’inizio dell’invasione – di aver piazzato mine nell’impianto con l’intenzione di provocare inondazioni catastrofiche nelle comunità vicine per rallentare l’avanzata delle forze di Kiev.

Il consigliere di Zelensky, Andriy Yermak, accusa Mosca di ‘ecocidio’, affermando che le autorità regionali e nazionali stanno lavorando per assicurare la popolazioni locali dal rischio delle inondazioni. Inoltre Yermak sottolinea che l’azione di Mosca rappresenta una minaccia per la vicina centrale nucleare di Zaporizhzhia.

Mosca accusa Kiev

Mosca accusa Kiev di aver attaccato la diga. In particolare, le agenzie di stampa Tass e Ria Novosti scrivono che per colpire la diga è stato usato un lanciarazzi multiplo del tipo Olkha in dotazione delle forze armate ucraine. Questo lanciarazzi usa munizioni guidate ed è stato sviluppato nel 2010 in Ucraina a partire dal sistema sovietico Smerch. E’ entrato in servizio a partire dal 2018, e nel 2022 è stato impiegato durante l’invasione russa dell’Ucraina.