Chiedere la rateizzazione di contributi INPS: ecco come fare

Rateizzare i contributi, per evitare cartelle Equitalia: quando puoi chiedere la seconda dilazione, quando decade la rateazione. La guida

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Redazione

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Rispettare le scadenze in un periodo di crisi prolungata come questo, non è raro che le imprese non riescano a far fronte ai debiti fiscali contratti e a tutti gli adempimenti.

Una soluzione possibile per fare in modo di non arrivare alla richiesta di Equitalia è negoziare una rateizzazione, che è possibile richiedere anche all’Istituto Nazionale di Previdenza, l’INPS.
Ecco come fare.

INPS, prima regola: rateizzare tutti i debiti

Una prima regola aurea per evitare di avere la domanda rigettata è quella di richiedere la rateizzazione dell’intera posizione debitoria. L’INPS infatti rigetterà automaticamente tutte le domande che non comprendano l’intera posizione. Qualora vi sia capitato di avere una domanda rigettata, dunque, la prima cosa da fare è verificare di aver inserito l’intera posizione debitoria ed eventualmente ripresentare la domanda con l’intero importo.

Rateizzazione INPS: come fare domanda

La normativa che permette la rateizzazione INPS e le circolari ad essa collegate prevedono che l’istanza vada avanzata per via telematica, ciò permette anche di monitorare lo stato della pratica fino al provvedimento di accoglimento o di rigetto. La sezione a cui fare riferimento è quella del “cassetto previdenziale aziende”.
La rateizzazione all’INPS può essere richiesta solo per i provvedimenti per cui non è ancora scattato l’avviso di addebito e la consegna ad Equitalia.
All’accettazione della richiesta l’impresa potrà sottoscrivere il piano previsto dall’Inps e contestualmente versare la prima rata indicata ed esibire il pagamento tramite l’apposito modello F24.

INPS: quando decade il piano di rateizzazione

Il mancato o parziale pagamento della prima rata o delle rate scadute, entro i termini indicati comporta l’annullamento del piano di ammortamento emesso.
Il pagamento deve avvenire per intero alla data fissata nel piano di ammortamento affinché si concretizzi l’attivazione della rateazione. Qualora tale condizione non sia rispettata, il piano di ammortamento emesso deve essere annullato.
In tal caso resta preclusa la possibilità per il contribuente di proporre, per le medesime partite a debito, una nuova istanza di rateazione.
Inoltre, i crediti interessati dall’annullamento saranno richiesti al contribuente con Avviso di Addebito e consegnati all’Agente della Riscossione per le successive attività di recupero.

Cosa succede se pago parzialmente le rate INPS?

Nel caso di pagamento parziale delle rate successive alla prima, cioè nel caso di pagamenti regolarmente effettuati in termini di tempi, ma con importi inferiori al dovuto, si concretizza una violazione degli impegni che il contribuente ha assunto al momento di presentazione della domanda. L’INPS inviterà il contribuente alla rettifica dei pagamenti, includendo oltre agli importi mancanti anche le relativisanzioni civili per potere considerare definita con il pagamento, al termine della rateazione, l’esposizione debitoria compresa nella rateazione medesima.

Rate INPS nei giorni festivi: come pagare?

Nel caso in cui la rata dovesse scadere in un giorno festivo, allora avrete tempo sino al giorno lavorativo successivo per effettuare il pagamento e restare nei termini concordati con il piano di finanziamento.

Non ho pagato le rate INPS: posso richiedere una nuova rateazione

La nuova rateazione sarà concessa al contribuente solo una volta estinta anticipatamente, con il pagamento integrale delle rate accordate e ancora dovute, la precedente rateazione.
Si potrà quindi fare una nuova domanda di dilazione (comprendente l’esposizione debitoria determinatasi nel corso della precedente).
Questa domanda sarà però accettata solo se si è provveduto al pagamento dell’ultima rata della rateazione principale, anche, eventualmente, nella forma dell’estinzione anticipata, cioè attraverso il pagamento di tutte le rate già accordate ma ancora tecnicamente non dovute perché non ancora scadute.