Conto corrente bancario e successione, quali sono le regole

Quando si apre la successione coinvolge anche il conto corrente. Ecco come funziona.

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Pierpaolo Molinengo

Giornalista economico-finanziario

Giornalista specializzato in fisco, tasse ed economia. Muove i primi passi nel mondo immobiliare, nel occupandosi di norme e tributi, per poi appassionarsi di fisco, diritto, economia e finanza.

Anche il conto corrente entra nell’asse ereditario. Ma quali sono le regole che devono rispettare gli eredi per gestire correttamente la successione? E soprattutto cosa succede nel caso in cui il conto corrente risulti essere cointestato?

Prima di dare una risposta a queste domande partiamo con il ribadire alcuni punti fermi. L’eredità è composta da tutto il patrimonio del defunto. Al suo interno, quindi, vi rientrano sia i debiti che i crediti. All’interno del patrimonio rientrano anche i beni mobili, come il conto corrente, al cui interno, nella maggior parte delle volte, rientra una parte realmente importante di un’eredità. Il contenuto, quindi, insieme ad eventuali titoli, spetta a tutti gli eredi in proporzione alla quota ereditaria.

Il meccanismo attraverso il quale accedere a questa particolare porzione di eredità è molto semplice. Gli istituti di credito, però, sono obbligati a rispettare una prassi molto precisa, in modo da garantire che la successione avvenga in modo corretto, senza errori.

Conto corrente, le regole della successione

Nel caso in cui il defunto fosse titolare di un conto corrente – anche quando è cointestato – è necessario informare l’istituto di credito dell’avvenuto decesso. È importante effettuare questa comunicazione il prima possibile, in modo da tutelare la corretta successione ereditaria e renderla snella e veloce. La banca, dopo aver appurato il decesso del correntista, provvede immediatamente a bloccare il conto corrente in attesa di verificare gli eredi.

Il blocco ha una conseguenza immediata: nessun chiamato all’eredità può effettuare delle operazioni nascoste agli altri. La divisione dei fondi presenti sul conto, a questo punto, segue esattamente la successione ereditaria, così come prescritta dalla legge o dal testamento del defunto.

Per comunicare il decesso alla banca è sufficiente consegnare copia del certificato di morte del correntista alla banca. Sarà anche necessario restituire tutti i prodotti correlati, tra i quali ci sono:

Spetterà sempre agli eredi provvedere a notificare alla banca una dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà, che risulta essere necessaria per accertare chi siano gli eredi ed in quale misura. Questa documentazione può essere richiesta direttamente all’anagrafe.

Le disposizioni testamentarie, qualora ci fossero, dovranno essere allegate negli estremi della dichiarazione. In questo modo si fornirà all’istituto di credito le informazioni certe sulla successione.

Nel caso in cui ci dovessero essere dei patrimoni particolarmente cospicui, gli istituti di credito potrebbero richiedere anche la dichiarazione di successione. Questo ulteriore documento, nella maggior parte dei casi, viene richiesto per cifre superiore al milione di euro: questo parametro, comunque vada, varia da banca a banca.

Eredità: come deve essere divisa

La banca adotta una serie di precauzioni molto importanti, il cui scopo è quello di assicurare che l’eredità presente nel conto corrente venga divisa in maniera equa tra i vari eredi. A seguito dello sblocco, questi ultimi, hanno la possibilità di richiedere la chiusura del conto corrente con la relativa liquidazione. In alternativa hanno la possibilità di mantenerlo in vita, avendo cura che ognuno degli eredi utilizzi solo e soltanto quanto gli spetta.

Nel caso in cui si dovesse decidere di mantenere in vita il conto corrente, è bene ricordare che devono essere d’accordo tutti gli eredi: ognuno di loro, infatti, subentra nella posizione del defunto rispetto alla propria quota.

Lo sblocco del conto

Ottenere lo sblocco del conto corrente è importante: se non viene effettuato l’istituto di credito non permette di eseguire nessuna operazione. Continueranno ad essere effettuate unicamente quelle che erano state autorizzate dal titolare mentre era in vita, come ad esempio il pagamento delle bollette. O il saldo delle spese funerarie.

Per riuscire ad avere lo sblocco è necessario presentare alla banca la documentazione con la quale si attesta chi siano gli eredi e le rispettive quote. La banca provvederà a liquidare direttamente gli eredi, laddove si proceda con la chiusura del conto, secondo le tempistiche contrattuali previste. Ad ogni modo l’operazione verrà conclusa entro sei mesi, così come è previsto direttamente dal Codice Civile.

Conto corrente cointestato: come funziona l’eredità

Nel caso in cui il conto corrente dovesse risultare cointestato, la successione è la stessa che abbiamo visto fino a questo momento. In questo caso, però, ad entrare nell’asse ereditario è solo la parte riconducibile al defunto. Anche in questo caso, comunque vada, la banca procede con il blocco del conto per quanto riguarda le proprietà del defunto.

L’istituto di credito, nella maggior parte dei casi, non fa alcuna distinzione tra firma congiunta e firma disgiunta. Soffermandosi su quest’ultimo caso, però, la Corte di Cassazione ha stabilito l’illegittimità del blocco, perché il cointestatario ha diritto a poter disporre dell’intero conto.

Onde evitare qualsiasi tipo di complicazione, è opportuno che gli eredi provvedano a comunicare il decesso e a presentare la documentazione richiesta il prima possibile. per ottenere lo sblocco del conto non è necessaria l’unanimità degli eredi.