Come aprire un libretto di risparmio

Come funziona e come si deve fare per aprire un libretto di risparmio. I consigli pratici per sottoscrivere questo particolare prodotto

Foto di Pierpaolo Molinengo

Pierpaolo Molinengo

Giornalista economico-finanziario

Giornalista specializzato in fisco, tasse ed economia. Muove i primi passi nel mondo immobiliare, nel occupandosi di norme e tributi, per poi appassionarsi di fisco, diritto, economia e finanza.

Risparmiare è impresa ardua di questi tempi soprattutto perché, al netto di tasse e spese quotidiane e impreviste, rimane ben poco da mettere da parte. Ma se avessimo la possibilità di accantonare una discreta somma la soluzione migliore non è certo nasconderla sotto il materasso.

Una soluzione potrebbe essere quella di aprire un libretto di risparmio.

Che cosa è il libretto di risparmio

Per chi preferisce investimenti con rendimenti sicuri, anche se più contenuti, esiste una forma di deposito che presenta solide garanzie: il libretto di risparmio, bancario o postale. I libretti di risparmio hanno una storia alle spalle, sono collocati da Poste Italiane sin dal 1875 e nel secondo dopoguerra sono stati gli strumenti di risparmio preferiti dai nostri genitori e dai nostri nonni.

Con il libretto di risparmio si versa la somma desiderata e si riceve un libretto da esibire in filiale per ogni movimentazione. Qui confluiscono le somme versate dal cliente, il quale ne dispone a vista; sullo stesso vengono annotate le operazioni di versamento, prelievo e gli interessi accreditati. Si tratta di uno strumento di risparmio molto spesso destinato ai minorenni, un vero e proprio salvadanaio dove mettere i primi risparmi.

Oggi questi titoli di credito vengono emessi anche in forma dematerializzata, così da poter effettuare tutte le operazioni in sicurezza ma in una forma alternativa al tradizionale cartaceo.

Le caratteristiche dei libretti di risparmio

Il libretto di risparmio ha un’operatività molto limitata rispetto al conto corrente in quanto non permette ad esempio né la domiciliazione delle bollette, né l’emissione di assegni ma può garantire, a seconda della tipologia scelta:

  • una carta di debito;
  • l’accredito della pensione;
  • il collegamento ad un deposito titoli;
  • la gestione di alcune funzionalità tramite un’applicazione (in alcuni casi)

A cosa fare attenzione

I depositi a risparmio possono presentare unicamente saldo avere, quindi non è possibile andare in rosso. Non effettuate mai prelievi superiori alle somme depositate.

Fino al 2017 i libretti di risparmio erano di due tipi:

  • nominativo: può essere intestato ad una o più persone (anche ad un minore);
  • al portatore: può essere adoperato da chiunque lo abbia in mano, ma non può avere un saldo superiore ai 1.000 euro.

Dal 4 luglio 2017, con l’entrata in vigore del DLGS n. 90/2017, non è più possibile richiedere aprire dei libretti di risparmio al portatore. Ma soprattutto è vietato il loro trasferimento. Questo significa, in altre parole, che oggi come oggi i libretti di risparmio al portatore non possono più essere aperti. Il 31 dicembre 2018 sono stati estinti o trasformati tutti quelli che c’erano a quella data.

Come aprire un libretto di risparmio

Aprire un libretto di risparmio è molto semplice:

  • basta recarsi presso un ufficio postale o in banca;
  • portare con sé un documento di identità e il codice fiscale.

Importante

Tra i principali rischi va tenuta d’occhio qualsiasi variazione, in senso sfavorevole, delle condizioni economiche: tasso di interesse creditore, commissioni e spese del servizio.

Quanto costa

Il costo per l’apertura del libretto di risparmio è a carico del cliente, a volte è previsto anche il pagamento di un canone annuo. Importo che, ovviamente, varia da banca a banca.

È importante ricordare, inoltre, che sul libretto di risparmio vengono applicate:

  • l’imposta di bollo;
  • la ritenuta fiscale sugli interessi maturati pari al 26%