Cosa sono i PIR e come possono aiutare le PMI

I Piani individuali di risparmio sono una forma di investimento a medio termine, che beneficiano di un particolare regime fiscale che ne aumentano i guadagni

Negli altri grandi Paesi europei sono una realtà consolidata, mentre in Italia hanno fatto il loro debutto solamente a inizio anno. Stiamo parlando dei PIR, i piani individuali di risparmio introdotti nel Bel Paese con l’ultima Legge di Stabilità e che mirano a raccogliere dei fondi da destinare alle piccole e medie imprese italiane, vera spina dorsale dell’economia. Come si sa per le PMI è un periodo complicato, con le banche sempre più restie a concedere fondi e l’unico modo per trovare investitori è cercare vie alternative per finanziarsi. E una di queste sono le obbligazioni, che fanno parte anche dei piani individuali di risparmio.

Che cosa sono i PIR

I piani individuali di risparmio sono stati introdotti nell’ultima Legge di Stabilità e sono pensati per veicolari delle risorse verso le piccole e medie imprese che non riescono ad accedere al credito. I PIR sono gestiti direttamente dalle società di gestione del risparmio o dalle aziende assicurative. I piani individuali di risparmio devono, però, rispettare dei requisiti: non possono durare meno di cinque anni e l’investimento annuale non può essere superiore ai 30.000 euro. In cambio le persone ottengono degli sgravi fiscali: le tasse sono ridotte al minimo per capital gain, dividendi, successione e donazioni.

Come funzionano i PIR

Gli investimenti degli utenti saranno diversificati in diversi strumenti finanziari che andranno a sostenere le piccole e medie imprese: azioni, obbligazioni, conti correnti bancari e fondi d’investimento. Il 70% della quota di ogni singola persona sarà dedicata esclusivamente alle PMI italiane o estere ma con sede nel Bel Paese.

Il mercato dei piani individuali di risparmio

Secondo una prima previsione nelle casse delle aziende a media capitalizzazione potrebbero finire oltre due miliardi di euro. Il Governo con i PIR ha cercato di canalizzare i risparmi delle famiglie verso le imprese innovative, ma che faticano a trovare investitori pronti a finanziare le loro idee. Nelle migliori delle previsioni i piani individuali di risparmio potrebbero addirittura attrarre risorse per circa sedici miliardi di euro.