Pensione anticipata, cosa succederà a chi continua a lavorare: le possibilità

Le soluzioni, i vantaggi e gli svantaggi per chi decide di lavorare oppure no durante le finestre di uscita

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Alessandra Di Bartolomeo

Giornalista di economia

Giornalista esperta di risparmio, ha maturato una vasta esperienza nella divulgazione di questioni economiche.

Sono numerosi coloro che si trovano a riflettere sulla possibilità di continuare a lavorare durante la finestra di tempo in cui è possibile accedere all’opzione della pensione anticipata. Questa fase di ponderazione comprende non solo l’analisi della fattibilità pratica di mantenere un’attività lavorativa, ma anche la valutazione dei benefici e degli svantaggi di tale scelta. È un momento in cui ci si interroga sull’impatto finanziario, sulle prospettive future e sulla qualità della vita. Si tratta di una decisione che richiede una valutazione attenta e ponderata, considerando aspetti come l’ammontare della pensione anticipata, l’età, lo stato di salute e le prospettive occupazionali. Inoltre, è importante considerare anche le implicazioni fiscali e il possibile impatto sulle prestazioni pensionistiche future. In questo contesto complesso, è fondamentale cercare consigli da professionisti finanziari e consulenti previdenziali per prendere una decisione informata e consapevole.

Cos’è la finestra d’uscita

La finestra di uscita è il tempo che passa tra il raggiungimento dei requisiti richiesti e la decorrenza della pensione. Durante questo periodo, che può variare da 3 a 18 mesi a seconda delle circostanze individuali, il lavoratore non è obbligato a svolgere attività lavorativa, anche se in realtà può risultare vantaggioso e consigliabile farlo.

Prima di esaminare le diverse situazioni legate alle finestre di uscita, è fondamentale comprendere chi può effettivamente accedere alla pensione anticipata. Questa opzione consente di ricevere un assegno pensionistico prima di raggiungere i 67 anni, l’età stabilita per accedere alla pensione di vecchiaia. È importante tenere presente che per il 2020 i requisiti validi saranno quelli stabiliti nel 2019. Pertanto, è essenziale avere una chiara comprensione dei criteri di ammissibilità alla pensione anticipata prima di valutare ulteriormente le diverse possibilità offerte dalle finestre di uscita. Ecco chi potrà accedervi:

  • Uomini con 42 anni e 10 mesi di contribuzione;
  • Donne con 41 anni e 10 mesi di contribuzione.

Per le persone che rientrano totalmente nel calcolo contributivo c’è un’altra misura: 20 anni di contributi e un minimo di 64 anni di età.

Per la pensione anticipata è stata introdotta la finestra di uscita di 3 mesi.

Quota 100 e Opzione Donna

Parlando della pensione anticipata, è importante considerare diverse opzioni. Per esempio, per accedere a Quota 100, è necessario avere 62 anni di età e 38 anni di contributi. In genere, la finestra di uscita per questa modalità è di 3 mesi, ma per i dipendenti pubblici si estende a 6 mesi a causa dell’obbligo di preavviso. Allo stesso modo, c’è l’Opzione Donna, che richiede 58 anni di età e 35 anni di contributi per ottenere l’assegno pensionistico. Questa opzione ha una finestra mobile di 12 mesi. Se ci concentriamo sulle lavoratrici autonome, i requisiti e le tempistiche variano leggermente: la pensione anticipata può essere ottenuta con 59 anni di età e 35 anni di contributi, e la finestra mobile si estende a 18 mesi. Queste differenze nelle tempistiche e nei requisiti rendono fondamentale una chiara comprensione delle diverse opzioni disponibili prima di prendere una decisione.

Alla luce di tutte le misure e di tutte le opzioni, il consiglio è quello di continuare a lavorare durante le finestre di uscita. Due i motivi principali: se si dovesse smettere l’attività, non si percepirebbe alcun stipendio nel lasso di tempo che va dal raggiungimento effettivo dei requisiti fino alla decorrenza della pensione anticipata. In aggiunta, se si dovesse lasciare il lavoro, i contributi versati si arresterebbero. Certo per chi sfrutta le finestre di 3 mesi si aggiungerebbe poco, ma se si pensa ad esempio a Opzione Donna (12 o 18 mesi di finestra) si maturerebbe una cifra da non sottovalutare.