Come funziona e come si richiede il certificato di malattia

Il certificato di malattia è un semplice certificato medico che il dipendente malato deve inviare al datore di lavoro. Ecco come funziona

Nel caso in cui un lavoratore dipendente si ammali o debba sottoporsi a controlli e visite mediche, deve essere messo a disposizione del datore di lavoro il cosiddetto certificato medico. Chiamato anche comunemente certificato di malattia, è un documento rilasciato dal medico curante con cui attesta la malattia del lavoratore o l’impossibilità a presentarsi sul luogo di lavoro per motivi di salute. Nel corso degli anni il certificato medico per malattia è cambiato soprattutto per quanto riguarda la modalità di presentazione, infatti è diventato telematico.

Come richiedere il certificato medico telematico

In caso di malattia, il lavoratore deve avvisare tempestivamente il datore di lavoro attraverso i canali di comunicazione che saranno stati indicati dal datore di lavoro stesso. In secondo luogo, andrà contattato il medico, affinché provveda alla visita e invii il certificato di malattia al datore di lavoro. La trasmissione telematica deve essere inviata all’INPS entro il giorno successivo. Il certificato medico telematico è composto di due parti:

  • il certificato telematico inviato all’INPS contiene la motivazione della richiesta e la diagnosi;
  • il certificato di malattia telematico per in datore di lavoro, invece, per la privacy del lavoratore non contiene la diagnosi ma solo l’indicazione dei giorni di malattia.

Il lavoratore può consultare on line il proprio certificato malattia sul sito dell’INPS, ma può anche chiedere al medico curante di avere una copia cartacea o via mail.
Lo stesso certificato potrà essere visibile anche al datore di lavoro, al quale però sarà schermata la diagnosi.

Come deve comportarsi il lavoratore dipendente durante l’assenza per malattia

Durante l’assenza per malattia il lavoratore deve rispettare alcune regole:

  • deve comunicare tempestivamente la propria indisponibilità al datore di lavoro;
  • deve comunicare sia al datore di lavoro sia al medico curante il domicilio in cui si trova, se diverso da quello di residenza (qui la guida per sapere la differenza tra residenza e domicilio);
  • deve rispettare gli orari di reperibilità durante i quali deve trovarsi nel domicilio indicato per permettere una eventuale visita fiscale da parte del medico dell’INPS;
  • deve comunicare tempestivamente mutate situazioni: come il prolungamento del periodo di malattia o di aver cambiato domicilio.

Come funziona la reperibilità

La legge stabilisce una fascia oraria di reperibilità in cui il lavoratore in malattia deve essere presente al domicilio indicato sul certificato malattia telematico per permettere la visita fiscale da parte del medico dell’INPS, che ha l’incarico di controllare le reali condizioni di salute del lavoratore. A partire dal 2017 il controllo è stato affidato unicamente all’INPS sia per i lavoratori privati sia per i lavoratori pubblici. A questo servizio è preposto il Polo Unico della medicina fiscale. Sono rimaste tuttavia due fasce diverse per i lavoratori pubblici e quelli privati:

  • per i lavoratori del comparto pubblico gli orari di reperibilità sono: dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 18;
  • per i lavoratori privati: dalle 10 alle 12 e dalle 17 alle 19.

Se durante la visita fiscale il lavoratore in malattia non è al domicilio indicato, dovrà andare nel più breve tempo possibile presso gli ambulatori dell’INPS, dove potrà dimostrare le motivazioni della sua assenza, come può avvenire, per esempio, in caso di visite mediche o esami diagnostici.

Modifiche al certificato medico malattia

Il certificato medico può essere variato:

  • in caso di errore di indirizzo di reperibilità entro 24 ore richiedendo la modifica da parte del medico curante che l’ha inviato. Invece, dopo 24 ore sarà necessario contattare il call-center dell’INPS;
  • in caso il lavoratore voglia rientrare al lavoro prima di quanto indicato sul certificato, può chiedere al medico curante che presenti una rettifica;
  • in caso, invece, le condizioni di salute del lavoratore richiedano il prolungamento del periodo di malattia, il medico curante dovrà inviare un nuovo certificato.

Quale medico deve rilasciare il certificato di malattia

Generalmente il medico che rilascia il certificato di malattia è il medico dell’ASL a cui si è iscritti. Possono però verificarsi casi particolari, soprattutto se la malattia inizia in giorni festivi o durante un ricovero. Nei giorni festivi si occupa del certificato di malattia la guardia medica e potrà certificare fino al giorno precedente quelle della visita, se si tratta della prima visita, oppure prolungare un certificato già emesso. In caso, invece, di visita in pronto soccorso o di ricovero ospedaliero verrà inviata dalla struttura presso cui è avvenuta la visita o il ricovero.