Bonus docenti, aumentano i controlli: cosa rischiano i beneficiari

Bonus docenti, chiesto intervento al Governo per aumentare i controlli su come spendono i soldi i beneficiari

Foto di Pierpaolo Molinengo

Pierpaolo Molinengo

Giornalista economico-finanziario

Giornalista specializzato in fisco, tasse ed economia. Muove i primi passi nel mondo immobiliare, nel occupandosi di norme e tributi, per poi appassionarsi di fisco, diritto, economia e finanza.

I beneficiari del bonus docenti come hanno speso i 500 euro loro riconosciuti? Scattano i primi campanelli d’allarme.

Molti insegnanti, stando a quanto riportato nell’interrogazione presentata al Parlamento dalla Senatrice del M5S Tiziana Grano, hanno usato i soldi del bonus per acquistare beni e servizi che poco hanno a che fare con il mondo della formazione. È emerso per esempio che, da quando l’agevolazione è stata introdotta, diversi sono stati i beneficiari che hanno speso le risorse messe a loro disposizione per comprare lavatrici ed elettrodomestici.

Bonus docente: cosa sta accadendo

Chiamati a rispondere della questione sono stati anche il Ministro dell’Istruzione Marco Bussetti e il Ministro dell’Economia Giovanni Tria. È ovvio che, trovatisi di fronte ad un uso distorto e fraudolento del bonus di 500 euro, organi dello Stato e rappresentanti di Governo hanno capito che per impedire che una cosa del genere possa protrarsi (o ripetersi) l’unica soluzione possibile rimane quella dell’intervento immediato.

Proprio per questo motivo, a partire da settembre, la senatrice ha proposto di dare il via a tutta una serie di controlli volti a scovare i furbetti. La prima ondata di verifiche dovrebbe colpire quelli che hanno già utilizzato i soldi del bonus, ed è chiaro che tali verifiche molto più serrate e scrupolose saranno nei confronti di quelli che hanno sostenuto spese “sospette”.

Le spese sostenibili

Ricordiamo che le spese sostenibili attraverso il bonus docenti sono tutte quelle destinate, come accennato sopra, alla formazione e alla cultura. Tra queste, per esempio, rientrano:

  • libri;
  • hardware e software;
  • computer, tablet e lettori ebook;
  • biglietti per eventi culturali (cinema, teatro, musei etc.);
  • corsi di lingua e corsi di formazione (ma solo se organizzati da enti autorizzati e qualificati).

Agli insegnanti di musica, inoltre, è permesso usare i soldi del bonus di 500 euro per comprare strumenti musicali e attrezzi necessari per lo svolgimento della pratica.

Tutti quelli che non rispetteranno le regole di utilizzo del bonus docenti, e quindi spenderanno (o hanno speso) il denaro a propria disposizione per acquistare bene e servizi non autorizzati andranno incontro a pesanti sanzioni. Insieme alla proposta presentata dalla senatrice del M5S in Parlamento, difatti, si valuteranno anche le modalità di sanzione e i relativi importi.