Bonus edilizi, cambia la cessione del credito: tutte le novità

L'intervento definitivo del governo per fermare le truffe sui bonus edilizi, ma per sbloccare anche il settore delle costruzioni

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Pierpaolo Molinengo

Giornalista economico-finanziario

Giornalista specializzato in fisco, tasse ed economia. Muove i primi passi nel mondo immobiliare, nel occupandosi di norme e tributi, per poi appassionarsi di fisco, diritto, economia e finanza.

Il governo in Consiglio dei ministri mette un punto alla questione della cessione dei crediti con l’approvazione di un ulteriore decreto sulla regolamentazione dei bonus edilizi, tra i quali il Superbonus 110%, affrontando una volta per tutte le distorsioni sulle agevolazioni fiscali per i lavori di efficientamento energetico in casa.

Superbonus e bonus edilizi 2022, cosa cambia sulla cessione dei crediti

Con la stretta stabilita nel Decreto Sostegni ter, il governo aveva limitato le cessioni dei crediti derivanti da sconto in fattura o cessione a un solo movimento, per evitare il pericolo già tangibile di frodi sui lavori edilizi, in quella che lo stesso ministro dell’Economia Daniele Franco ha definito una truffa più grandi che la Repubblica abbia mai visto.

Una soluzione che ha però bloccato il settore delle costruzioni per lo stop alle acquisizioni dei crediti deciso da parte sia delle piccole banche sia di Poste e Cassa depositi e prestiti.

Attraverso il nuovo decreto Misure urgenti per il contrasto alle frodi in materia edilizia, il Governo ha fatto un piccolo passo indietro concedendo le cessioni fino a un massimo di tre volte e prevedendo limiti e sanzioni più dure per chi truffa lo Stato.

Dalla cessione del credito al bollino: cosa cambia

Oltre al divieto di effettuare più di tre cessioni del credito, il decreto introduce il bollino identificativo dei crediti ceduti che dopo il primo dovranno essere indirizzati esclusivamente a banche, assicurazioni o società finanziarie vigilate e non potranno essere costituiti da quote dell’importo totale.

Secondo le nuove regole, dunque, se il committente cede il credito a un soggetto, quest’ultimo potrà rigirarlo solo a una società vigilata, che sia un banca, assicurazione, finanziaria iscritta all’albo, che a sua volta potrà effettuare una sola ulteriore cessione a un’altra società vigilata.

Allo stesso modo se, invece, si decide di fare ricorso allo sconto in fattura dall’impresa che effettua i lavori, l’azienda potrà cedere solo a un soggetto vigilato che potrà cedere il credito a un altro soggetto vigilato, senza la possibilità di continuare la catena.

Le nuove regole non riguardano le operazioni già comunicate. Mentre il divieto di compiere cessioni parziali scatta dall’1 maggio, stessa data in cui partirà il codice identificativo univoco che servirà a tracciare le operazioni.

A definire le nuove modalità per la cessione e il bollino sarà l’Agenzia delle Entrate con un nuovo provvedimento dedicato.

Per quanto riguarda la certificazione di costi gonfiati o inesistenti, il decreto prevede inoltre per i tecnici che producono informazioni false sui requisiti del progetto, nelle asseverazioni necessarie per ottenere i bonus edilizi, o attestano falsamente la congruità delle spese, la reclusione da due a cinque anni e con la multa da 50 mila a 100 mila euro “se il fatto è commesso al fine di conseguire un ingiusto profitto per sé o per altri la pena è aumentata”.