Ricontrattazione del mutuo: cos’è e come funziona

Scopri come è possibile rinegoziare il mutuo con la banca per ottenere condizioni migliori su tassi e durata e come è possibile ottenere la ricontrattazione

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Barbara Pede

Data journalist

Data journalist, giornalista professionista, copywriter e ghost writer, ha maturato la sua esperienza inizialmente in ambito televisivo per specializzarsi successivamente nel linguaggio web.

Quasi un mutuo su quattro è stato rinegoziato. Cosa vuol dire? Semplice: che il mutuatario si è accordato con la banca che gli ha concesso il prestito per strappare condizioni migliori. E ciò avviene nella maggioranza dei casi quando non si riescono a pagare le rate, oppure si riesce ma con molta fatica.

Non stupisce, quindi, che a fronte dell’impennata dei tassi di interesse da parte della BCE, nei primi nove mesi del 2023, in Italia il valore della ricontrattazione dei mutui abbia raggiunto i 17,4 miliardi euro, più del triplo rispetto ai 5,1 miliardi dello stesso periodo del 2022. Da gennaio a novembre 2023, l’incidenza dei mutui rinegoziati in Italia sul totale di quelli rinegoziati nell’intera area euro è stata del 24,4%, un quarto.

Vediamo che cosa è la rinegoziazione, quando è possibile effettuarla e come funziona. Ma anche perché non va confusa con la surroga, che invece è la portabilità del prestito in un altro istituto di credito.

Negoziazione del mutuo: cos’è e quando conviene

La negoziazione del mutuo è una contrattazione privata tra la banca e il mutuatario attraverso la quale concordano condizioni differenti rispetto a quelle stabilite al momento dell’accensione del prestito.
A richiedere la ricontrattazione è ovviamente sempre il cliente che intende migliorare la propria situazione nei confronti dell’istituto bancario, chiedendo la revisione di uno o più elementi del contratto originario.

La richiesta deve essere motivata da una differente situazione economica rispetto al passato dovuta, ad esempio, alla perdita o alla riduzione del lavoro, alla nascita di un figlio, o ancora, a una separazione. Negli ultimi due anni, una delle cause principali è stata, come detto, l’aumento della rata da versare alla banca nei mutui a tasso variabile, per molti diventata impossibile da pagare.

Ma quali sono le condizioni che si possono modificare? La revisione può interessare:

  • Il tipo di tasso: si può chiedere di passare dal variabile al fisso, o viceversa, in base alla situazione attuale del mercato finanziario
  • Il valore del tasso: se al momento dell’accensione del mutuo il saggio di interesse era più alto di quello corrente, è conveniente richiederne l’aggiornamento
  • Il valore dello spread: in questo caso si richiedere di rivedere al ribasso il costo che la banca aggiunge ai tassi di riferimento dei mutui
  • La durata del piano di ammortamento: se si vuole abbassare il valore della rata è possibile aumentare il numero delle rate per ridistribuire il debito su un periodo più lungo; se, invece, si ritiene più conveniente stringere i tempi per pagare meno interessi, si può ridurre la durata del piano di rimborso
  • Frequenza dei pagamenti: può essere conveniente per alcune persone stabilire una periodicità differente dei pagamenti delle rate, ad esempio, da mensili a trimestrali, in maniera più coerente con i propri incassi
  • Costi accessori, come le spese per la gestione del mutuo o per il pagamento delle rate

La ricontrattazione del mutuo può essere richiesta per tutte le tipologie di finanziamento, anche di quelle sostenute da benefici fiscali (come i mutui prima casa Under 36) e il meccanismo è sempre lo stesso.

Rinegoziazione del mutuo: come funziona e quali sono i costi

Niente paura. Per procedere con la rinegoziazione del mutuo basta inviare una lettera raccomandata o una pec alla banca presso la quale si è aperto il prestito con la specifica delle condizioni del contratto che si vogliono modificare e le motivazioni della richiesta.
Successivamente, l’istituto di credito valuterà la richiesta e, in caso di risposta affermativa, provvederà a redigere una scrittura privata per sottoscrivere le modifiche.
Attenzione, però: la modifica delle condizioni non può essere unilaterale, entrambe le parti devono essere d’accordo. La banca, infatti, non è obbligata ad accettare la proposta del mutuatario (che potrebbe, però, decidere di rivolgersi a un’altra banca con la surroga). Generalmente, tuttavia, l’intermediario finanziario accoglie la richiesta per evitare di perdere il cliente e gli interessi ancora da incassare.

Da un punto di vista delle tempistiche, inoltre, è sempre possibile proporre una rinegoziazione del mutuo in qualunque momento del piano di rimborso. Tuttavia, alcune banche potrebbero stabilire una durata minima entro la quale non sia possibile la ricontrattazione del prestito.

Infine, i costi. Non ce ne sono perché, come detto, si tratta di una scrittura privata che non deve essere autenticata e che, quindi, non necessita dell’intervento di un notaio.